Rosolate bene le cipolle, voi che potete…

Devo ammettere che tra le cose che più mi mancano di quando ero vivo, tutte quelle che riguardano i rapporti umani non troverebbero spazio in una mia eventuale Top Ten.

Solo qui, in questo (non)Dove in cui sono stato spedito (alla mia “dipartita”), ho capito che basare un'intera esistenza sull'interazione tra membri della stessa specie e non è una vera perdita di tempo e che la vita è tutto sommato un fenomeno sopravvalutato (dove l'avrò già letta questa?): ma questo mi era chiaro pure da vivo, vedendo troppa gente gettar fango su artisti la cui unica colpa era esser ancora vivi…

Ma non voglio divagare: cose che mi mancano della vita terrena dicevo…
È buffo – e un po' drammatico – stilare mentalmente una classifica ed accorgersi che il 90% dei miei defunti pensieri non solo non va ad interazioni umane dirette o indirette (le varie forme artistiche), bensì a elementi ben più prosaici, che possono essere riassunti nell'espressione “cibo”.

Sì, signori (e signore): la cosa che mi manca di più, qui, è mangiare: così, disperatamente, provo a concentrarmi e cerco di ricordare il sapore del ragout di carne fatto da mia madre o dei tortellini fatti in casa, in brodo, di mia nonna. E poi, ancora, la mente si sforza di acciuffare al volo la sensazione delicata che il mio palato provava mentre il primo cucchiaio di zuppa di cipolle alla francese (con crostini al gruyère gratinato) veniva sorbito; ma sono sforzi inutili, perché pur ricordando benissimo la forma, è la sostanza che è completamente svanita nell'(assente) atmosfera.

Bistecca di angus, Parmigiana, Bouillabaisse, quindi, rimangono semplici istantanee descrittive di entità la cui sostanza è ben più volatile di qualsiasi carezza, insulto, bestemmia, idea io possa aver scambiato nel mio passato con voi viventi: cose, queste ultime, che non necessitano di nessuno sforzo evocativo per esser riportate “in vita” perché son venute via con me quando mancai e non se ne son più volute andar via…

Quindi ricordate: né fiori, né opere di bene (un po' di voi è ancora qui con noi) ma fate il soffritto con cura, voi che potete…


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