I Sublime sono un gruppo fondamentale, il cui stile musicale (un misto di punk rock, ska, reggae, hip hop) ha fatto scuola, partecipando a creare nei primi anni '90 il rinomato California Sound. La band ha iniziato a suonare insieme nell’88, pubblicando solo 2 album (gli autoprodotti “40 Oz To Freedom” e “Robbin’ The Hood”) nei suoi primi 7 anni di vita; questo disco rappresenta, oltre che il primo per una major, il canto del cigno del leader (cantante, chitarrista, compositore Brad Nowell), morto di overdose nel 1996, a registrazioni appena concluse, 2 mesi prima dell’uscita ufficiale.

Paradossalmente sarà proprio questo disco a portare il gruppo al Successo, che però non potrà far altro ormai che sciogliersi (pubblicando ancora un altro paio di album postumi: uno di materiale inedito/scartato e un live). Rispetto ai precedenti, questo è meno schizofrenico e meglio registrato (il produttore è il geniale Paul Leary dei Butthole Surfers), forte di una quantità di potenziali hit radiofonici.

Nel calderone dei Sublime c’è di tutto: lo straniante dub-reggae iniziale di “Garden Grove”, lo ska di “Wrong Way” e “Burritos”, i perfetti ibridi tra ska e punk rock di “Same In The End” e “Seed” e la sfuriata hardcore di “Padule Out”. Ma il cuore del disco è rappresentato dal singolone “What I Got” (una bizzarra fusione di rock ed hip hop con il giro di chitarra di “Lady Madonna”), “April 29, 1992 (Miami)” che è una cronaca dei riot di L. A. e di come la band li ha vissuti (testo stupendo, pregno d’ ironia graffiante), “Under My Voodoo” un rock funk d’ispirazione hendrixiana e “Santeria”, una emozionante ballata reggae rock estremamente orecchiabile, che permette al cantante di sfruttare al massimo il suo particolare timbro vocale. Altro gioiellino è la finale “Doin’Time”, veramente bella, che definirei come una specie di dub tropical psichedelico (con un testo vagamente inquietante).

Un bellissimo disco, di un gruppo unico nel suo genere, il cui stile verrà in seguito imitato da cani e porci. Forse leggermente inferiore a loro esordio “40 Oz” (più originale e spontaneo), ma comunque validissimo ed attuale ancora oggi, a 10 anni di distanza.

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