Narra la leggenda che un giorno a casa Parodi suonò il telefono: "pronto sono Fabrizio De Andrè vorrei fare un disco con te." Un'altra cosa è la realtà.

Al Di Meola noto chitarrista Jazz (suggeriscono, evitare jazzista) ascoltò Andrea durante le prove di un concerto e anche lui, estasiato dalla voce, volle fare qualcosa con Parodi. Dal loro incontro nasce questo lavoro a metà strada fra il Mediterraneo e New York e se, già in 'Abacada', Parodi ci aveva portato in tutti i porti del Mare Nostrum; ora veleggia molto più ad ovest varcando, come un novello Colombo, le Colonne d'Ercole per spiaggiarsi esausto ai piedi della Statua della Libertà.

Il concerto comincia lentissimo, i musicisti cominciano a giocare fra loro tra fraseggi di chitarra e la voce che si arrampica in tonalità ardite, richiami Andalusi magicamente esplorati da Al di Meola si frammentano e si mescolano alle ritmiche quasi Cubane, per finire in un frenetico Flamenco a mezza strada fra Alghero e Granada.
Fra brani smaccatamente Jazz come "Umbras" e rifacimenti che fanno quasi sorridere "Sound of Silence" il lavoro si snoda attraverso la lunga improvvisazione di "Creation" dove i musicisti dopo essersi autocelebrati danno spazio al canto gutturale tipico Sardo.

Il primo strumento musicale, la voce viene usata per creare nuovi suoni nuove emozioni, Gavino Murgia dà il meglio di se e apre l'introduzione a "Efix" personaggio letterario estrapolato dal racconto "Canne al Vento" di Grazia Deledda. A differenza del lavoro in studio qui il brano acquisisce nuova vitalità anche per gli esperimenti fonetici del già citato G. Murgia e la chitarra sempre presente ma, mai ingombrante di Al Di Meola.
Finale travolgente fra launeddas e vocalizzi vari. Quando attacca "Deo ti Gheira Maria" mi vien da piangere la voce strappa troppe emozione questa è "The Sound Of Silence" brano troppo usato e abusato da tutti, l'emozione me la dà solo il modo in cui Andrea la canta, il testo neanche riesco a capirlo, lo ripeto si regge solo per la voce e l'interpretazione. "La Maza" il brano, Spagnolo, che ha fatto conoscere i due, Al si lascia andare in un lungo arabesco Iberico per introdurre la voce di Parodi, in alcuni momenti ricorda i Gipsy King, il brano è una potenziale hit radiofonico se fossimo in un paese normale, invece siamo sempre proni al potere dei soliti noti, basterebbe così poco per aprire gli orizzonti musicali di tutti.

Essendo un live ogni tanto i musici si lasciano andare a lunghe improvvisazioni, anche per far riposare la voce del cantante. "Armentos" comincia con un qualcosa di già sentito, quasi un omaggio a De Andrè. È una sensazione strana dopo tanti ascolti ancora non ho inquadrato bene che brano sia, forse: "Verranno A Chiederti Del Nostro Amore" comunque un po' pesante per lunga parte strumentale, che continua a girare senza portarci da nessuna parte. "No Photo Reposare" (Pron. no poto reposare) brano assolutamente irrecensibile per svariati motivi.
Primo perché se ho gli occhi pieni di lacrime e i capelli in piedi, i brividi alla schiena come posso scrivere ? Secondo perché è la canzone d'amore eletta da me e mia moglie (lei Bresciana non l'ha mai capita), inoltre è un brano tradizionale conosciuto da tutti i Sardi. "T'assicuro che solo a te bramo". Ultimo brano "Astrolicamus" brano ripreso dal passato coi Tazenda qui reso un po' jazz in alcuni passaggi. Mancherebbe solo "A Foua" brano strumentale che non commento perchè in questo formato mp3 manca.

In definitiva una buona miscela etnicojazz che, forse, neanche Peter Gabriel avrebbe potuto concepire. Lavoro onesto e quasi introvabile, ringrazio per questo DeBaser perché grazie a questo sito ho potuto contattare e essere contattato da tanti amanti della musica. Soprattutto ringrazio Sabyno alias Roberto per avermi fornito questo lavoro.

E un ultimo consiglio, non aspettate i coccodrilli al TG per accorgervi che anche in Italia ci sono artisti che meritano.

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