Post-metal, sludge, avantgarde, alternative, atmospheric, astral (? poteva pensarci solo Toby Driver a questa): ormai è inutile ribadire che nella musica metal è sorta una nicchia basata non su cliché e colpi sicuri ma su sperimentazione, ricerca sonora e culturale, continuo movimento ed autocritica, indici di una maturità spesso celata dietro i soliti grandi nomi.
Gli Yakuza fanno parte di questa nicchia. Questo recentissimo Samsara non ha nulla da invidiare a nessuno, anzi fa venire molta invidia. Sì, perchè questi tipi qua sono pieni di idee, le usano bene e non si fermano a girare su se stessi: Samsara è una garognola di colpi spettacolari.
La band è composta da Bruce Lamont (voce e sassofono [!!!!]), Matt McClelland (chitarra), Jim Staffel (batteria), Jackson (basso). Avete letto bene: sassofono. Non è presente in tutti pezzi, e questo è anche un bene - altrimenti potreste pensare "ah mettono uno strumento strano ogni tanto per fare i fighi" - no. No, no no. Le composizioni sono fatte così bene che scorrono con una naturalezza disarmante, nonostante l'indiscussa pesantezza timbrica.
Sono stato un po' troppo metafisico finora. Diciamo allora, scendendo sul piano più terreno e sensoriale, che la musica degli Yakuza è pesante, massiccia e grossa, subliminale e distruttrice (no, i Subliminal Crusher non c'entrano niente), ma è anche fortemente spirituale, a volte riflessiva e metodica, d'impatto eppure sottile per poi ingrossarsi in muri sonori spettacolari. La voce è una sorta di scream-growl che sta fra post-hardcore e metalcore, salvo poi scendere su livelli più gutturali, nel posto giusto e al momento giusto. Il sassofono condisce il tutto di un tocco di classe, notevolmente ispirato, sognante eppure drammatico, oppure sensuale e forte, od ancora rabbioso.

Questa è musica coraggiosa. Ha ricevuto ottima critica ma un responso di pubblico davvero insufficiente. Oddio, le cinque stelle tutte ci vanno un po' troppo piene, comunque merita più di quattro - e sicuramente merita l'ascolto. Perchè, oltre che coraggiosa, è fottutamente bella.

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