Come il respiro di che dorme.

Come il mare frastagliato d'onde corte. Vibrazioni degli archi che si infrangono come uno sciaquìo di piccoli spruzzi sonori, che sciabordano nel labirinto di Minotauro dell'orecchio, si perdono sciamanti nella coclea.

Microtonalità.

Otto brani per soli archi, in questa nuova, preziosa raccolta cameristica di Giacinto Scelsi. Sperimentatore caparbio e asceta dei suoni, aristocrato rabbioso e mistico della sonorità d'avanguardia, Scelsi è una delle figure più enigmatiche e criptiche della musica italiana del ventesimo secolo.

Musica a precipizio, musica vasta e sconfinata come il mare, deserti di dune ondose. Ad ascoltare gli undici archi che gemono in "Ohoi" pare di correre su quella corda d'acrobata che è l'orizzonte fra il cielo ed il mare. Colonne d'Ercole dell'anima. Musica senza un perché come una parabola senza insegnamenti, se non quello di vivere.

Solipsismi e vertigini di solitudine. Epilessie dell'anima ebbra del niente. Rumore di passi sulle foglie, foglie rinsecchite che prima erano germogli.

Ma "Natura Renovatur".

Meravigliosa è l'interpretazione della violoncellista olandese Frances-Marie Uitti dei tre momenti in cui è diviso "Ygghur". Le corde graffiano stridenti, unghie di gatto che affondano nella carne, e che or ora occhieggia sornione. Carezze leggere, cullate da fusa di note.

Purezza pastorale, ascetismo gregoriano, preghiera muta di chi non sa parlare sono "Alleluja" e "Ave Maria", tonalità incrollabile e melodia che si forgia nella fucina del silenzio. Nenie della fede.

Stridio di lame che feriscono, caverne musicali che sprofondano nell'atonalità, scintillio di miniere d'oro sonore nella splendida "Anâgâmin", brano enigmatico e ammaliante, lascivo e innocentemente mistico.

Purezza dei suoni, candore, in "Natura Renovatur". Un lungo, oceanico corale per undici archi di oltre dodici minuti. Dove ogni strumento è come un cielo d'inverno, silenzioso ed imbronciato. Ogni nota è gelida e perfetta come fiocchi di neve, refoli di tempesta tranquilla che si posano, lievi ed a strati, nel cuore.

È tutto bianco, candido, in questa notte d'inverno musicale. Freddo, lucente e statico.

Per ora.

Perché "Natura Renovatur".

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