Berna, Bologna, Milano, Torino.
Aspettavo questo momento da 6 anni, dopo averli visti anche nel '96 e aver provato un senso di liberazione e godimento quando a Milano Mike frantumò la chitarra sugli amplificatori alla fine di "Porch".

25 canzoni a Berna, 25 a Bologna, 27 a Milano, 29 a Torino.
Concerti da due ore e mezza circa vissuti in maniera diversa: in prima fila a due metri da Eddie a Berna, comodo sugli spalti a godermi l'onda umana del parterre a Bologna e Milano, nuovamente con il braccialetto del Ten Club a Torino in mezzo alla bolgia.

A Berna 5 canzoni da Ten, 5 da VS, 3 da Vitalogy: un tuffo nel passato che è tale solo perché sono passati giorni, mesi, anni, non certo la voglia di suonare, divertirsi e far divertire.
Due canzoni per carburare a Torino e poi, snocciolate una dopo l'altra, TUTTE le canzoni dell'ultimo album, nell'esatto ordine del cd: originale e mai fatto (credo) prima di allora.

59 canzoni diverse spalmate sulle quattro date: solo le storiche "Alive" e "Even Flow", l'energica "Do The Evolution" e le nuove "World Wide Suicide" e "Severed Hand" sempre presenti all'appello.
Gemme rare incastonate qua e là: "Garden" e "Low Light" a Berna, "Alone" e "Present Tense" a Bologna, "Man Of The Hour" e "Crazy Mary" a Milano, "Tremor Christ" e "Blood" a Torino.

Cover senza vergognarsi di suonare canzoni di altri, perché certe canzoni sono di tutti: "Rockin In The Free World" dello zio Neil a Berna e Milano, "Baba O'Riley" degli Who a Bologna e Torino, "Picture In A Frame" di Tom Waits a Milano, più accenni inseriti in "Daughter" e "Yellow Ledbetter": "It' Ok" dei Dead Moon a Bologna, "Another Brick In The Wall" a Milano, "Little Wing" di Jimi a Berna.

Momenti di ilarità per non prendersi troppo sul serio: la giacca di lustrini e la maschera di Bush con cui Eddie sale sul palco a Bologna per cantare Bu$hleaguer, il ruzzolone a Milano sugli amplificatori e ci metto anche la "My Verona" sulle note di "My Sharona" accennata all'Arena.
Non c'ero, ma è come se ci fossi stato, sotto l'acqua come quel gruppo di ragazzi che ho conosciuto che, noleggiato un pullman, si fanno tutte le date europee: australiani come Randall (un'esplosiva via di mezzo tra un wrestler e un metallaro) e la sua quieta moglie Darcy (che lei stessa definisce suo marito "a character"), un norvegese che già a Torino aveva il braccio completamente ricoperto dai braccialetti dei biglietti riservati per il Fan Club, l'egiziano con la sua bandiera con su scritto "Tremor Christ" che esplode di gioia quando Eddie premia la sua costanza cambiando la scaletta per accontentare il suo desiderio e infine i messicani che a Torino lanciano una maschera da Lucha Libre sul palco, Eddie la indossa e per due minuti diventa una specie di Rey Mysterio danzante.

Incontrare Stone per le vie di Bologna, fermarlo solo per fargli i complimenti e potergli stringere la mano e vedere la sua faccia stupita quando gli dico che sono grandiosi: sgrana gli occhi ed esclama "oh...thanks, man! thank you so much!"

No Stone, sono io che devo ringraziare voi, perché è da quindici anni che per uno strano gioco del destino riuscite a mettete in parole e musica le emozioni mie e di moltissima altra gente: ho detto gente perché ho più volte visto persone di mezza età in fila per entrare, e io voglio diventare così.
Forse non mi farò più 1200 km in macchina in 24 ore per essere in prima fila a Berna, mangiando junk food e dormendo in autogrill accanto ai camionisti, ma so che li rivedrò e che ogni volta il mio cuore sussulterà, perché la passione è qualcosa che hai dentro, e 'fanculo ai plettri, alle setlist, ai tamburini e a tutto il resto che lanciano dal palco per premiare i coraggiosi delle prime file che si prendono spintoni per due ore e mezza.
Non cerco feticci, mi basta quello che mi fanno provare e quello che rappresentano per me.

E tutto il resto? Le critiche, i paragoni col passato, le (presunte) incoerenze in certi loro atteggiamenti e comportamenti?

"Non ti curar di loro, ma guarda e passa" diceva Dante.
Era il terzo canto dell'Inferno, mentre io in questo momento mi sento in Paradiso.

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