Nel nuovo film di Sofia Coppola "Marie Antoinette", che propone una colonna sonora pop-rock con brani dei New Order, Strokes ed Aphex Twin (tra gli altri), non sarebbe stata fuori posto la bella canzone dedicata alla sfortunata regina dai Curved Air, brano di punta dell'album "Phantasmagoria".
Il brano, uno dei più noti del gruppo inglese, esemplifica bene lo stile dei primi Curved Air, con Darryl Way all'organo a tenere il filo della melodia e Francis Monkman alla chitarra a punteggiarla con in suoi sapienti riff di stampo blues. Emozionante il crescendo finale cantato con distaccato pathos da Sonja Kristina ("The people are in arms, marching on the town; They rise chanting 'Revolution! Viva la Nation!'; Fire in their eyes, steel in their hands; They rise chanting 'Revolution! Viva la Nation!': Clamouring in the square, the rabble have gone insane; They're over the balustrades, defying the cannon fire; They're into the garrison, they murder the noblemen; Marie Antoinette, Marie Antoinette). Segue il sognante folk acustico di "Melinda", scritto dalla cantante Sonja Kristina (con liriche come: "Lovely lady falling laughing down the glory of a rainbow; Lovely lady reaching crying for the comfort of the day-glow; Melinda more or less, Melinda more or less in dreams ", che sembrano uscire, invece, dalla penna di Peter Sinfield) col misurato accompagnamento di flauto, violino e di un impercettibile clavicembalo. Solenni trombe introducono l'ironica "Not Quite the Same" in cui si canta di un disperato erotico che, in mancanza di meglio, "busies himself, quite amusing himself, by abusing himself". Chiudono il primo lato, "Cheetah", nuovo tour de force al violino di Way sulle orme del primo Hit "Vivaldi" ed una inutile quanto fastidiosa rilettura al sinth VCS3 proprio di "Vivaldi" a velocità accelerata.
Il secondo lato presenta un Suite di Monkman, una sorta di "Ghost's progress", ispirata a Lewis Carroll, che, pur non convincendo del tutto, tenta di uscire un pò dal seminato, avvicinandosi a territori surreali Genesis-style, e, stilisticamente, alle strutture articolate dei Gentle Giant.
Momenti di interesse: il divertente chorus alla Rocky Horror Picture Show della title track ("Don't ring for a taxi, don't call a policeman, Don't ring for a doctor he'll just give you pills. Don't hide in the cellar, you may not believe it It's probably friendly, just alone like you"), l'esperimento di "Whose Shoulder Are You Looking Over Anyway" con la voce d'oltretomba della Kristina filtrata al Vocoder; il latineggiante lounge finale di "Once a Ghost, Always a Ghost", con fiati, percussioni e vibrafono, piuttosto inedito per un gruppo Prog.
Chiaramente a questo punto la formula originaria si è esaurita ed il gruppo, per rinnovarsi, proverà prima a virare verso l'hard rock (Air Cut, Love Child), con l'ingresso di Eddie Jobson e Gregory Kirby al posto di Way e Monkman, poi, riacquistato Way e perso Jobson, con un pop sofisticato ad alto tasso erotico che esalterà la carica sensuale della Kristina (Midnight Wire, Airborn).
Alla fine della fiera restano i primi tre dischi a testimonianza di un sound fra i più originali dell'epoca.
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