Voglio venire a parlarvi di Mario Bava (1914-1980), il nonno di Fantaghirò, Desideria e Sorellina, ma anche il padre di un modo di fare cinema che molto ha avuto da insegnare e che tuttora, a quanto pare fa scuola. Siamo nell'Horror gotico, ma è un horror italiano, del dopoguerra, dove nulla è da buttare, ed ecco quindi la trippa alla romana e la passata di pomodoro diventare interiora e sangue, budella, …tutto a poco più di 10.000 lire. Alcuni attori si vergognavano a dire di aver recitato nei film di Mario Bava, perché il set era indecente e le scene che dovevano girare, viste dalla parte dell'attore, avevano del ridicolo. Solo riguardando il film come spettatori si sarebbero ricreduti.

'Operazione Paura' (conosciuto anche come "Kill, Baby, Kill"), è il tripudio del fare cinema con un piatto di pasta ed un bicchiere di vino, il budget, è bassissimo, ma le idee sono tante, talmente fervide che il film sembra non essere per niente penalizzato dalla scarsità di mezzi (viene girato in 20 giorni). Venendo al sodo, il film parla di un medico (Giacomo Rossi Stuart), il quale si reca nel piccolo borgo medievale (anche se la pellicola penso sia ambientata nell'800), ove ha appena ottenuto la condotta. Giuntovi, si rende subito conto della situazione anomala in cui versano gli abitanti: morti misteriose, dicerie, vaneggiamenti, …comincia ad indagare scoprendo lentamente, l'allucinata e malata verità. Oltre non posso andare.

Il film è un vero e proprio cult, tutti i grandi del cinema mondiale ne riconoscono l'influenza (uno su tutti, Quentin Tarantino); le ambientazioni che pullulano di colori, la fotografia, calda, a tratti quasi afosa, la psichedelica di certe scene. Se proprio vogliamo trovare un neo, si può parlare della recitazione degli attori, sicuramente non al di sopra della media, ma d'altronde, la produzione era quel che era, e quindi non si poteva di certo avere un Marcello Mastroianni. Bava, si accontentò di Giacomo Rossi Stuart (padre di Kim) ed Erika Blanc, i due personaggi principali, coloro intorno a cui ruota tutto il film ed i protagonisti delle scene più allucinate del film, come il medico che insegue se stesso in un locale la cui porta di uscita da sul locale stesso creando un effetto straordinario di intontimento dello spettatore. Altra grande scena è la scala a chiocciola che non termina mai, creando un effetto simile a quello appena sopra citato. Da non dimenticare poi l'eterea bambina che giuoca con la sua palla bianca, emblema del film e presenza chiave per capire tutta la storia: persino Fellini ne rimase impressionato, reinventando il personaggio nel suo Toby Dammit (Terzo episodio del film "Tre passi nel delirio", un piccolo capolavoro).

Rivalutata solo ultimamente, la filmografia di Mario Bava, merita sicuramente un posto di rilievo all'interno del cinema italiano, se non altro per la genialità di tali opere, costate pochissimo, ma oggi, 5 marzo 2007, di valore inestimabile.

"Domanda: Come spiega che francesi e americani hanno apprezzato i suoi film molto più di noi?
Mario Bava: Perchè sono più fessi di noi!"

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