Continua il mio (meraviglioso?) viaggio intrapreso lo scorso Dicembre allo scopo di completare la discografia della Cornflake Girl su DeBaser (a questo proposito vorrei tranquilizzare tutti.. non manca molto..).
L'opera di cui sto per parlarvi questa volta è un po' particolare, infatti nel 2004 la Amos pubblicò questa sorta di cofanetto che conteneva da una parte il resoconto filmato di un concerto tenuto durante il Tour "On Scarlet's Walk" del 2003 e dall'altra un vero e proprio Ep "Scarlet's Hidden Treasures" contenente 6 canzoni non inserite nel precedente "Scarlet's Walk". Questa suddivisione mi ha convinto, a parte di dividere in due parti la recensione, di catalogare quest'opera come album e non come film, perche' alla fin fine di musica si parla, anche se per piu' di meta' filmata.
Inoltre ho tralasciato il voto in stelline ma ho preferito darlo singolarmente ad entrambe le parti di cui parlero'.
"WELCOME TO SUNNY FLORIDA":
Il filmato esordisce in maniera inconsueta, infatti dopo un piccolo assaggio di "Precious Things" la telecamera va a cogliere le impressioni di alcuni fans prima dello spettacolo e subito dopo va a dare una sbirciata al soundcheck a al dietro le quinte nelle ore e negli attimi prima del concerto, cosi' si ha la possibilita' di veder Tori interagire con i propri collaboratori e di giocare con la figlia negli istanti prima dello spettacolo, questa lunga introduzione dove si sente anche una breve intervista ai due sessionisti Chamberlain (batteria) ed Evans (basso) oltre che alla stessa Tori mette lo spettatore in una visuale quasi privilegiata e molto familiare e lo prepara ad entrare gradualmente nell'universo fiabesco preparato da Tori.
La nuda "Wampum Prayer" e' l'incipit, ed e' subito chiaro che l'attitudine da Diva di Tori e' ancora ben presente nonostante il passare degli anni, una Diva questa volta sospesa tra misticismo e cruda realta', che poi sono i temi dominanti dell'album-riferimento dello spettacolo "Scarlet's Walk" vero e proprio viaggio nell' America di oggi e nelle sue contraddizioni e paure. Chi ha visto almeno una volta la Amos dal vivo sa di cosa sto parlando, per gli altri e' difficile far capire a parole le emozioni, posso solo dire che lei nei suoi spettacoli si concede completamente al suo pubblico e questo e' libero di far sviluppare il proprio stato d'animo.
La composizione della Band e' quasi jazzistica, formata dal trio pianoforte-basso-batteria e da sporadiche sovraincisioni, la scenografia non invadente ed ispirata al mondo dei nativi americani, oltre ai molti pezzi tratti dall'album citato sopra Tori propone anche molti "classici", i momenti piu' emozionanti sono sicuramente "Crucify" e "Bells for Her" proposte in maniera insolita rispetto agli album in studio, la mia prediletta "Father Lucifer", "I can't see New York", canzone nata dopo i fatti dell'11 Settembre e la conclusiva "Hey Jupiter". Un concerto dove Tori propone ancora entrambi gli aspetti della sua dimensione live e cioe' con Band e senza Band (per ben tre pezzi) con lei e solo il suo pianoforte sul palco, quasi un tentativo di recuperare un'intimita' con un pubblico che spesso appare quasi ipnotizzato dal fascino della rossa. A completare il tutto alcuni stralci d'intervista, inseriti durante il filmato, che forse sono il punto debole perche' spezzano un po' il ritmo.
Molto belli i contenuti speciali con una bella intervista alla madre e un photo-book accompagnato da un suo classico (sempre live) che non cito perche' voglio lasciar un po' di sorpresa...
Voto:4,5 su 5
Set List:
Wampum Prayer
a sorta fairytale
Sugar
Crucify
Interludio 1
Cornflake Girl
Bells for Her
Concertina
Take To The Sky
Leather
Cloud On My Tongue
Interludio 2
Cooling
your cloud
Father Lucifer
Professional Widow
Interludio 3
I can't see New York
Precious Things
Bis:
Tombigbee
Amber Waves
Hey Jupiter
"SCARLET'S HIDDEN TREASURES":
I tesori nascosti di Scarlet, già dal titolo si può capire che questo Ep e' formato da canzoni escluse dall'album precedente, questo fatto potrebbe far pensare che la qualità di questo dischetto sia bassina, invece inaspettatamente il cd presenta alcune sorprese, innanzitutto l'atmosfera, infatti questo e tutt'altro che un lavoro sulla falsa riga di "Scarlet's Walk", anzi la dimensione minimale che domina le canzoni ricorda molto di più lavori precedenti, "Under the Pink" e "Boys for Pele" in primis. Questa dimensione diversa forse e' il motivo principale dell'esclusione, perché il disco e' veramente valido e offre spunti molto belli come nell'enigmatica "Ruby through the Looking Glass" dove Tori si concede a vecchie "acrobazie" che accontenteranno i fans più nostalgici, o in "Seaside" che a distanza di qualche anno pian piano sta diventando un classico...
Altro momento valido: "Tombigbee" che e' forse l'unica canzone vicina agli influssi della Tori di questo millennio, e cioè un po' più uniformata al cantautorato femminile classico americano, ma e' comunque un bel pezzo. La cosa che lascia perplessi è che l'Ep venne pubblicato prima di "The Beekeeper" dove Tori prese tutt'altra direzione, e con il senno di poi forse fu un peccato...
Voto: 4 su 5
Set List:
Ruby through the Looking-Glass
Seaside
Bug a Martini
Apollo's Frock
Tombigbee
Indian Summer
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