Eccoci qua, mi accingo a recensire un album che da sempre ha spaccato in due gli amanti del rock e della musica in generale.

C'e' chi considera (sbagliando) questo album un capolavoro assoluto, una pietra miliare ecc. e c'e' chi (sbagliando anche lui) considera il settimo lavoro in studio del Boss una schifezza o un insulto al rock. Intediamoci, non si puo' paragonare nemmeno lontanamente "Born In The U.S.A." a capolavori (quelli si) passati di Bruce come il gia' recensito "The River" o "Born To Run" pero' questo rimane pur sempre l'ultimo grande album di Springsteen.

Sicuramente l'orecchiabilita' la fa da padrona in canzoni che di rock hanno ben poco e di pop hanno invece molto come "Dancing In The Dark", "Glory Days" o la sopravvalutata title-track che e' a dire il vero una delle tracce piu' deboli del cd. Tutto il cd soffre di questa discontinuita' tra ottime canzoni ("Bobby Jean") e altre veramente inascoltabili per la loro eccessiva "commercialita'" ("i'm going down").

Questo e' l'album piu' venduto del Boss e sicuramente quello che piu' e' piaciuto alle grandi masse, a mio parere e' un buon album non tra i migliori di Springsteen ma nemmeno tra i peggiori.

 

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