"Io non sono una Persona Simpatica" (M.B., un EWF dopo un concerto della Amos) 

I '90 son stati un decennio tristissimo e bellissimo, pieno di contraddizioni ma anche di pensieri sinceri...

Musicalmente, son stati una rinascita, certo quasi nulla si è creato in quel decennio ma le rielaborazioni effettuate che han portato alla nascita di generi come il PostRock, il TripHop, il Drum 'n Bass (e altri che non sto a citare) e a movimenti misti tra la Sociologia e il Costume come il Grunge hanno del sorprendente...

Poi è ovvio sono stati anche la scintilla dell' Era della Comunicazione Globale e i movimenti artistici (e le Guerre nel Medio Oriente) han approffitato pienamente di questi nuovi mezzi, la nuova consapevolezza che (parlando di musica) il Video giusto al momento giusto potesse cambiare le carte in tavola e dar inizio a nuovi stili di pensiero fu  usata più o meno bene e più o meno onestamente, questa era la Forza del Decennio, questo però è anche l'appiglio su cui si basano i detrattori e anche la causa delle questioni intestine tra ammiratori di quella strana Decade...

Tra i vari movimenti musicali derivativi (e non è un aggettivo usato in maniera negativa...) ci fu anche la rinascita di un certo tipo di cantautorato femminile che pur non potendo esser considerato un genere, mancando presupposti come coesione di stile e affinità tecniche, può esser messo di diritto tra le cose più interessanti prodotte nei '90.

Facendo nomi si scopre ben poco, son conosciutissimi, comunque per citare le principali posso dire (in ordine sparso): Pj Harvey, Bjork, Aimee Mann, Fiona Apple, Liz Phair, Liza Germano e Tori Amos...

Tanto per cambiare parlerò dell'ultima citata...

Myra Ellen Amos, classe '63 nasce a Newton, North Carolina, figlia di un Pastore Metodista e di una Mezzo Sangue Cherokee, bimba prodigio sapeva già suonare il piano a tre anni e a cinque fu iscritta al prestigioso conservatorio Peabody di Baltimora per esserne espulsa a undici per grave indisciplina (il nome della sua prima Band e clamoroso insuccesso "Y Kant Tori Read" è un riferimento a quel fatto), certo non era passata la passione per il pianoforte e per sfogarla la giovane Myra suonava cover (cosa che, come vedremo, influenzò molto della sua carriera futura) in locali gay di Washington (dove nel frattempo la sua familia s'era trasferita), rigorosamente accompagnata dal padre, Pastore si, ma liberale evidentemente... vedendola in una di queste esibizioni un suo amico pensò di darle il nomignolo Tori (Uccellino/Pollastrella in Giapponese) per via di certe pose che la rossa assumeva mentre suonava.

Tori , quindi, una volta cresciuta decise di volar via dal nido e trasferirsi a Los Angeles per provare a sfondare nel "magnifico" mondo dello showbiz, qui nell' '85, la Amos visse quello che fù uno degli avvenimenti che segnarono più profondamente la sua Vita e il suo Percorso Artistico e cioè subì uno stupro dopo uno spettacolo da parte di uno sconosciuto (in "Little Earthquakes" del '92 si trova "Me and a Gun" crudo resoconto dell' avvenimento).

Questo non fermò la Cornflake Girl che alla fine fu notata con il suo gruppo, i già citati "Y Kant Tori Read" (un guazzabuglio tra l' Hair Rock e Pat Benatar dove era presente il futuro "Cult" Matt Sorum) dall'Atlantic (si, una Major) che le fece incidere un omonimo Album ('88) che fu un terribile insuccesso (meritato tra l'altro, l'album è orribile..).

La Amos avvilita da questo fatto decise di autoesiliarsi in Inghilterra dove si dedicò alle sue origini ed influenze (quelle vere e cioè non Kate Bush come riferito da tanta Stampa distratta, cosa che purtroppo, grazie a un pò di superficialità, è arrivata fino a noi) Joni Mitchell, Zeppelin, Beatles, Stones per citare i principali, riprendendo un certo discorso con il suo Bosendorfer, in Albione partorì "Little Earthquakes" che fu proposto dalla EastWest (una costola dell'Atlantic... una Major..si lo so...) però solo nel '91 perché le testine americane non eran tanto convinte che la formula, per dirla alla Blackdog, Piagnona al Pianoforte (che poi l'Amos smentì negli anni...) potesse suscitare interesse, errore di valutazione perchè l' album vendette 500000 copie, non tantissimo, ma neanche una ciofeca insomma, che introdusse al bimilionario "Under the Pink" (suo maggior successo di vendite a tutt'oggi..)

Con i '90 Myra Ellen, insomma, trovò notorietà (che penso non schifi a nessun artista e dico nessuno...) e personalmente ringrazio quella decade anche,se non soprattutto, per questo, ma la mia pallosa intro biografica finisce qui perchè è dell' EP gemello di "Little Earthquakes" che voglio parlarvi (brevemente però, per scelta di vita...) e cioè "Crucify" ('92).

Cinque Canzoni, due da "Little Earthquakes" un Remix (ma non da discoteca eh...) di "Crucify" e la delicata "Winter" (di queste non parlerò perchè già recensite su DeB) e tre Cover (ricordate il discorso sui suoi inizi carriera?), due di suoi vecchi  Amori Musicali: "Angie" dei Rolling Stones e "Thank You" dei Led Zeppelin e una di un gruppo che l'anno prima aveva sconvolto il pianeta (se musicalmente o no è difficile stabilirlo, fatto sta che ebbe una risonanza, anche mediatica, devastante) e cioè "Smell like Teen Spirit" dei Nirvana, pubblicata perchè, come disse la stessa rossa, era molto interessata alla figura controversa del leader Kurt Cobain.

Tutte e tre le Cover sono proposte come Tori le suonava nei suoi spettacoli degli esordi e cioè in versione minimale Piano/Voce e qui nasce sempre il solito dilemma... per parafrasare un Utente DeBaseriano su una mia vecchia recensione: "Paradiso o Interminabile Spremitura di Balle"?

Io, sto dischetto, l'ascoltai, quasi maggiorenne "in diretta" e conoscevo ovviamente tutte le versioni originali, che naturalmente per Legge Divina son migliori (penso che accada quasi sempre) e non mi dilungo troppo a dirvi che fino a poco tempo prima il mio gruppo preferito eran i Maiden (e non so spiegarvi il perchè del passaggio Maiden-Amos... magia dei '90?), fatto sta che a parte "Angie" (sono un inguaribile romantico... che volete farci...) non mi comunicò granchè e anche ora non l'ascolto spesso, preferisco la Pollastrella quando crea di suo, però è un buon documento di quegli anni e dei suoi inizi e fornisce (per chi cerca in profondità) un ottimo punto di vista alternativo (brutta parola lo so... portate pazienza...) a certe visioni (di parte? boh...) e se non ci si ferma ai pregiudizi anche ad uno scorcio d'anima pura...

Ora dovrei descrivere le canzoni... ecco... pensate ad un'invasata e ad un pianoforte...

Carico i commenti... con calma