ahahah capitan gay, ma dopo aver fatto l'ennesimo coming out con la tua recensione sugli Abba vieni qui a parlare di grunge? su su, vai a preparare la prossima recensione del nuovo album di Malgioglio”. (Colossalyouth)

 

Non c’è nulla di nuovo, non c’è nulla di particolarmente interessante, solo ricordi di un ragazzino che aveva bisogno di spunti per sognare...

Odio la maleducazione ed i pregiudizi, tutto qui.

 

Nel 1989 gli Enuff Z'nuff pubblicano il loro primo album omonimo, la formula è quella del classico quartetto Glam Metal (alla Motley Crue o alla Poison per intendersi), presentano infatti tutti i clichè sia sonori che d’immagine del genere e lo fanno ostentandolo in modo fin troppo palese.

Non particolarmente innovativi (nemmeno nei nomi d’arte, il batterista si fa chiamare Vikki Foxx…) e per nulla interessati ad esserlo i quattro propongono il classico Rock orecchiabile pane & formaggio senza particolari picchi tecnici (dal vivo comunque non erano per nulla male) ma mescolando la loro identità Rock con molto ma molto romanticismo, sia nei testi che nei suoni.

L’album presenta 10 canzoni tutte molto easy e solari con rari spunti malinconici nella ballatone romantiche (“Fly High Michelle” e “I could never be with you”) che comunque mantengono un ottimismo di fondo sempre rassicurante.

Ascoltare “Enuff Z’nuff” è come mangiare dello zucchero filato, c’è chi lo adora, c’è chi lo detesta e ancora c’è chi, come il sottoscritto, non lo assapora più da tempo ma ne ha un po’ di nostalgia… (tanta?). “Colorate” ed ingenue le varie tracce scorrono via lisce lisce per tutti i 40 minuti di durata del disco lasciando alla fine una bella sensazione di cose estive e frizzantine, in particolare mi esaltavano "New Thing", "Hot Little Summer Girl" e l’arrapata "She Wants More" e pure ora quando le ascolto quattro salti me li ispirano.

La pagina Wiki che parla di loro mette tra le influenze Queen, Beatles, Elvis Costello, io propendo più per Kiss, Twisted Sister, Thin Lizzy etc. etc. ma non so di chi preferiate fidarvi, ascoltate e poi mi direte, posso solo dirvi che l’esperienza è consigliata solo a chi non soffre di diabete musicale perché lo zucchero qui è dosato con generosità e non mi pare ci siano altre controindicazioni.

Nonostante vari cambi di Line Up la loro carriera prosegue tutt'ora (il secondo Album "Strength" '91 e il terzo "Animals with Human Intelligence" '93 mi sento di consigliarli) ma sono decisamente più decadenti.

Un’ultima cosa per la precisione, questi allora, probabilmente, scopavano più di tutti noi DeBaseriani messi insieme.

 

Mo.

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