Messaggio di Servizio: Nonostante 97 Recensioni, su DeB, degli Iron Maiden resta ancora qualche cosuccia (ufficiale)di cui parlare.

Alla fine del Tour Promozionale di “Somewhere in Time” (’86-’87) i Maiden affrontarono la crisi interna più grave della loro carriera, almeno fino a quella data: Dickinson meditava di lasciare il gruppo, perché si sentiva sottovalutato e non era riuscito a portare nessun contributo di scrittura all’album citato sopra. Questo aveva innescato una reazione a catena la quale avrebbe fatto nascere le prime avvisaglie dei conflitti degli anni successivi (le defezioni di Smith nel ’89 e dello stesso cantante nel ’93).

In questo clima la Band si avvolse su se stessa: le uscite degli anni successivi stanno li a dimostrarlo, lo spirito darkeggiante e pessimista di album come “Seventh Son of a Seventh Son” dell '88 e “No Prayer for the Diyng” del ’90 sono in assoluto contrasto con gli sfondi epici di tutti i loro lavori precedenti.

Non c’è dunque da stupirsi se la visione d’insieme della mente pensante del “Progetto Economico Maiden”, Rod Smallwood, tutt’ora loro manager, andasse verso un tentativo di bilancio, anche storico, dell’epopea di quella che era (ed è), se non la più importante, la più amata Band Heavy Metal del pianeta.

“12 Wasted Years” è un documentario ufficiale (il primo non completamente incentrato sulle performance live del gruppo) narrante la storia e gli aneddoti di Harris & Co. dalla fondazione del combo (’76) fino alla conclusione del “Somewhere on Tour” (’87) e si colloca nella filosofia degli avvenimenti descritti sopra.

A partire dal titolo, dodici anni sprecati, non poche furono le illazioni sul futuro dei Maiden nate dall'operazione (da qui la battuta del buon Nicko: “la stampa annuncia il nostro scioglimento ad ogni album dal 1987 in poi…”) ma è anche un gioco di parole tessuto sul nome del primo singolo di “Somewhere in time”: “Wasted Years” appunto.

Interviste ai membri, presenti e passati, alle persone orbitanti nella loro carriera (manager, fotografi, roadies, tecnici etc. etc.) e a giornalisti, si alternano a filmati di vita in Tour, Momenti Live e Promo dando un quadro completo dell’esperienza irripetibile di un gruppo partito dai bassi fondi dell’East End Londinese è arrivato alla consacrazione mondiale nonostante il genere espresso.

Nei ’90 minuti di durata si posson gustare momenti molto curiosi: l’intervista al papà di Eddie, Derek Riggs, che narra l’ideazione della mascotte musicale per definizione oppure i cinque inglesi ospiti, in vece di orchestrina, di un matrimonio in Polonia o ancora di fronte a migliaia di fan a Budapest, in anni precedenti il dissolvimento del blocco orientale (registrazioni riprese dal mitico “Behind the Iron Curtain” del ’84) e per i masochisti Dickinson, live, con una giubba alquanto kitch.

 

Un Documentario quindi non solo “agiografico” (passatemi l’abuso del termine, per carità…) ma decisamente leggero, quasi preso in diretta, che anticipa di 9 anni la loro prima raccolta di successi (“Best of the Beast”, ‘96) , di 18 l’epigono (“The History of Iron Maiden, The Early Days, 2005, che al suo interno presenta molte citazioni del film recensito) e di 21 la Special Edition di “Live After Death”, in doppio Dvd, contenente oltre lo storico live anche la seconda parte de “La Storia”, il già citato “Behind the Iron Curtain” e i momenti salienti (50 minuti) della loro esibizione al “Rock in Rio” del 1985, che vedrà la luce il 4 Febbraio (che nessuno osi postarne una recensione prima del 5... capito?).

Per i fan vecchi, malinconici e gommosi (come il sottoscritto) ma anche per i giovani, forti ed entusiasti, insomma…

Qui sotto metto la lista delle canzoni presenti:

1.Stranger In A Strange Land (video)

2.Charlotte The Harlot (live)

3.Running Free (live)

4.Women In Uniform (video)

5.Murders In The Rue Morgue (live)

6.Children Of The Damned (live)

7.The Number Of The Beast (live)

8.Total Eclipse (live)

9.Iron Maiden (live)

10.Sanctuary (live)

11.The Prisoner (live)

12.Acacia Avenue (live)

13.Wasted Years (cut)

14.The Trooper (live)

Più spezzoni di:
- Drifter (live)
- Prowler (live)
- Phantom Of The Opera (live)
- She's A Roller (live)
- Caught Somewhere In Time (live)
- Run To The Hills (live)

Up The Irons!

Mo.

 

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