Sarò breve.

Ascoltando questo disco un mio amico se ne è uscito con: "Questi hanno affittato tutte le tastiere che usava Prince negli anni '80".

La recensione potrebbe anche esaurirsi qui: infatti se aggiungiamo, al nome fatto sopra, quelli di un altro paio di protagonisti (troppo scontati per citarli) della Pop Music Americana della decade cotonata per definizione il gioco sarebbe pressoché concluso.

Il condizionale è d’obbligo perché quest’album ha un problema: è piacevole, molto piacevole.

Talmente piacevole da portare il sottoscritto ad un paio di ascolti supplementari finiti con il notare altre caratteristiche abbastanza interessanti da far meritare al dischetto un paio di parole in più. Niente di trascendentale per carità (resta opera derivativa fino al midollo… e mi sa che gli autori son pure fieri di questo) ma se ascoltato con spirito critico è impossibile non affermare che “My Secret Lover” nonostante melodie e suoni eighties è anche, se non soprattutto, figlio della decade attuale: gli anni zero (e mai cifra fu più idonea per rappresentare un periodo storico).

A rendere contemporaneo e non totalmente nostalgico questo lavoro è soprattutto la produzione: mentre lo ascolti a farti muovere il piedino (se non il culo) non sono beat da dance anni ’80, no, no… son ritmi di gente cresciuta ballando anche cose più recenti, fin troppo facile citare Basement Jaxx, Groove Armada e Faithless.

Il resto lo fa l’assoluta orecchiabilità di tutti i pezzi che non concedono mai niente al troppo complesso: lisci lisci, semplici semplici…

Insomma un Album da ascoltare per tirarsi su dopo una giornata di duro lavoro o se il tuo West Ham ne ha presi 8 in 5 giorni da Chelsea e Liverpool e concedersi un po’ di sano 4/4 danzereccio davanti a quel fottuto poster dei Maiden.

Note biografiche: sono un trio danese: Thomas Troelsen (voce, tastiere, campionamenti e produzione), Asger Tarpgaard (chitarre) e Tanja Simonsen (voce), questo è il loro primo album, produzione indipendente, disco d’oro in Danimarca.

Mo. 

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