"Quando Dio ha detto: Andate e moltiplicatevi! evidentemente non si era guardato bene intorno..." (Tiziano Sclavi per bocca di Groucho Marx, Dylan Dog)
"Non è il cinema dell'orrore a creare i Serial Killer, fa solo diventare più creativi quelli che ci sono già." (Kevin Williamson per bocca di Billy Loomis, Scream)
"Fondete le due citazioni sopra in una e scoprirete il senso di questa recensione." (Mo. per bocca di CaptainHowdy, DeBaser)
Formate nel 2001 nel Sud della California le "Iron Maidens" sono tra tutte le cover band dedicate al gruppo metal più seguito del globo quella più particolare se non quella di più successo.
La particolarità sta nel fatto che i membri del progetto in realtà sono delle membre e no, non è uno scherzo, esistono seriamente.
Candidate a vincere, da qui al momento in cui Harris & co. si scioglieranno (cioè mai, mettetevela via), il premio come "espressione musicale al femminile" più tamarra di sempre (quella all-categories è inavvicinabile, è cosa privata dei Manowar dall'87) le nostre sono 5 dolci (mah...) pulzelle piene di grinta e della giusta sfacciataggine che serve a suonare un genere purtroppo da sempre (a parte qualche limitato caso... che non mi tiriate fuori Doro adesso...) prerogativa del sesso (fisicamente) forte (ma cerebralmente più limitato).
Già i loro nomi d'arte sono un'inno alla femminilità e al giusto pretendere spazio in un mondo becero e maschilista:
Aja "Bruce Chickinson" Kim: voce
Linda"Nikki McBURRain" Mc Donald: batteria
Heather "Adrienne Smith" Baker: chitarra
Sara "MiniMurray" Marsh: chitarra
Wanda "Steph Harris" Ortiz: basso
Dopo sei anni passati a suonare in vari postacci della West Coast e la presenza in qualche Album Tributo, a metà del 2007 è uscito un Ep in Studio (notate tra l'altro sopra la copertina sobria ed elegante) formato da 5 Classici della Vergine di Ferro suonati proprio da loro, dalle "Vergini(?) di Ferro":
- Die With Your Boots On
- Fear Of The Dark
- The Prisoner
- Revelations
- The Trooper (con Phil Cambell dei Motorhead)
Vi assicuro che il risultato è credibile e le cinque ci danno dentro che è un piacere, bella l'interpretazione di "The Prisoner" ma è forse con "Revelations" che raggiungono l'apice, e tutto questo nonostante la scontata diversità delle linee vocali, meno riuscita invece "Fear of The Dark" dove non c'è sufficiente pathos e la mancanza di una certa coralità si sente.
Un lavoro comunque ben fatto consigliato ai fan ma anche ai detrattori perchè non si sa mai cosa potrebbe succedere all'ascolto: "ci sarà sicuramente qualcosa che vi colpirà , qualcosa che non c'era , qualcosa di inaspettato.... vi colpirà una rivelazione... magari che siete gay." (Fuckforever in questa Recensione)
Aloha Popolo di DeBaser e che il Metal sia con voi!
Mo.(sempre più commerciale fino alla vittoria finale!)
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