Mi accingo a fare la mia prima recensione... se dovrò essere sbranato, accetterò il mio triste destino. Sempre conscio del fatto che le critiche servono sempre a migliorare, anche quelle fatte in toni non proprio costruttivi... ;)

Yoav è un artista israeliano, vissuto nella sua infanzia a Cape Town, spostatosi poi a Londra, New York e Montreal, che in ognuno di questi posti ha saputo lasciarsi influenzare, musicalmente parlando, riuscendo a dare vita ad una miscela sonora davvero interessante. Miscela sonora che è contenuta alla grande nelle 11 tracce di questo "Charmed And Strange", straordinario lavoro è il primo aggettivo che mi viene in mente. Straordinario già di per se, con un suono curato nei minimi particolari e un'atmosfera sensuale e intrigante che fa da fil rouge durante tutta la durata del disco, ma che da sola non basterebbe a rendere unico l'album di questo eclettico artista. Già, perché la particolarità di Yoav è di fare tutto con la chitarra. Ma proprio tutto. Nessuna band, nessuna batteria o basso ad accompagnarlo, solo lui e la sua chitarra. Una simbiosi totale con il suo strumento, dal quale ricava percussioni, tappeti musicali e riff appena accarezzati sulle corde, accompagnati da una voce delicata e decisa allo stesso tempo, che spesso e volentieri fa uso di falsetti davvero geniali. E il bello è che non si avverte minimamente la differenza con un disco di canzoni suonate da un gruppo musicale... miracoli dello studio dite voi? allora vi consiglio di andare a cercare su YouTube qualche esibizione live. Vedrete che è proprio lui che fa tutto, e anche di più. Così si parte con un picchiettio sulla cassa armonica, campionato e arricchito man mano che le battute si susseguono, e si avvicendano pennate di gran classe sottoposte a arpeggi e riffs che rendono ogni canzone una perla davvero di gran valore.

Davvero un artista ed un lavoro che spiccano e che meritano notevole attenzione. Particolarmente interessanti fra tutte le tracce Adore Adore, Club Thing (forse la più conosciuta), Live, One By One e la splendida "suite", se mi passate la definizione, Beautiful Lie.

Promosso a pieni voti.

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