Il Piccolo Principe (Le Petit Prince), Antoine de Saint-Exupèry (Fra) 1943. In Italia edito da Bompiani.

(In Canada è in regime di "domaine public" perciò se avete la voglia, e la pazienza, di leggervelo in francese qui potrete trovare una versione integrale con i disegni originali dell'autore, qui invece potrete leggerlo in italiano, ma senza i disegni)

 

"A Léon Werth,

Chiedo scusa a tutti i bambini se dedico questo libro ad un adulto. Ho una scusa valida: questa persona adulta è il miglior amico che ho al mondo. Ho un'altra scusa: questa persona adulta può comprendere tutto, anche i libri per l'infanzia. Ho una terza scusa: questa persona adulta abita in Francia ed ha fame e freddo. Ha bisogno di essere consolata. Se tutte queste scuse non vi bastano vorrà dire che dedicherò questo libro al bambino che un tempo questa persona adulta fu. Tutti gli adulti un tempo son stati bambini. (Ma può capitare che non se lo ricordino). Quindi cambio la mia dedica:

A Léon Werth, quando era bambino." (A. de Saint-Exupèry)

 

Parte Prima: "Disegnami una Pecora"

Mi sveglio la mattina e non so mai cosa può capitarmi: per carità se son le 6 vuol dire che devo andare a lavorare e quindi in un certo senso la sorpresa finisce li (anche se faccio un lavoro abbastanza "movimentato"). Vado in mensa aziendale e non so decidere tra l'insalata e le carote al vapore. Prima di andare a casa  vado al bar, ordino un caffè, mi leggo in ordine il Corriere, poi la Gazzetta ed, infine, il Giornale di Vicenza. A casa controllo la posta elettronica (spero sempre che in quella cartacea non ci siano altre bollette), aggiorno il blog, leggo DeBaser e intanto metto l'acqua per il thè a bollire. Il pomeriggio mi concedo o un pò di lettura o un'oretta di "Age of Empires II". La sera in genere esco, pure da solo, se è un giorno tra Martedi e Giovedi ho il cineforum, se è Lunedi dei seminari di matematica per profani.

Due volte la settimana lavoro di notte e due-tre dormo fino a mezzogiorno.

Ma non lasciatevi ingannare: vivo estremamente alla giornata ed il pericolo è il mio mestiere. Credo, come diceva Agnelli qualche anno fa, che la cosa più immorale sia la banalità e, quindi, cerco cose nuove ogni giorno, nonostante la routine. Tutto questo perchè anni fa, bimbo, quella dannata pecora mi venne fuori malaticcia.

 

Parte Seconda:  "Rimpiangeva soprattutto i suoi millequattrocentoquaranta tramonti nelle ventiquattro ore!"

Tutti abbiamo un compito in questa terra e sarebbe inutile tentare di sfuggirne le responsabilità. In un viaggio qualcuno mi ha detto che la vita è effimera. Tutto quello che vedo, che raccolgo, che porto via con me...puff...un giorno non ci sarà più. Per questo cerco di fare ciò che faccio il meglio possibile. Che almeno rimanga un buon ricordo di me. Cosa c'è di più appagante di una vita normale spesa a cercare bellezza?

La Rossa mi direbbe, più poeticamente, che non devo porre limite alla mia fantasia e che sempre si può migliorare. L'importante è avere un buon materasso per quando si cade dalle nuvole. Ma chi l'ha detto che il cuore non ti fa vivere appieno la vita vera? Bugie di gente triste ed arrabbiata per nulla.

Noi siamo qui, non bisogna averne paura: se nulla è per sempre perchè non approfittarne qui ed ora?

 

Parte Terza: "Ci guadagno, disse la volpe, il colore del grano"

Se non rischiamo non verremo mai ricompensati. Bisogna mettere qualcosa sul piatto per poter vincere. 

E' facilissimo restare immobili, non rischiar nulla, tutt'al più invidiare gli altri per le cose belle che hanno intorno: è facile ma inutile. So che se mi affeziono a qualcosa quando non ci sarà più la rimpiangerò (sta cosa me la dissero pure i Maiden) e soffrirò come un cane ma, poi, ritrovarla o ricordarla nelle cose semplici che mi stanno attorno sarà' impagabile. Viviamo per momenti come questi: non dobbiamo temere di lasciare andare i nostri sentimenti. 

Loro sanno tornare, prima o poi.

 

Note Biografiche:

Scrittore, giornalista ed avviatore de Saint-Exupèry visse  44 anni in questa Terra lasciando in eredità molti articoli di viaggio e di volo e soprattutto uno dei più bei (ed intelligenti) libri per l'infanzia di sempre: "Il Piccolo Principe".  Non ci sono motivazioni particolari per cui ogni bambino dovrebbe leggerlo, certo un adulto che da piccolo non lo ha letto si riconosce lontano dieci miglia. Questa dovrebbe essere una buona motivazione.

Nel 1944 durante una missione di guerra con il suo aereo scomparve nel Mediterraneo e nonostante negli ultimi anni sia stata data la notizia che fu in effetti abbattuto io preferisco pensare che sia andato a trovare il Piccolo Principe nel suo pianeta. Con suoi tre vulcani (due attivi e uno spento ma non si sa mai) e la sua Rosa.

Mo.

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