E' tornata!
Lisa Germano, cantautrice e polistrumentista statunitense, è senza ombra di dubbio una delle migliori rivelazioni degli anni '90. "Geek the Girl", il suo concept rilasciato per la 4AD nel 1994 - mentre qui in italia si davano alle stampe "A che ora è la fine del mondo?" di Luciano Ligabue [...] -, è senza se e senza ma uno dei capolavori più affascinanti e meglio riusciti della sua epoca, e non solo. In quell'universo emozionale, erroneamente chiamato disco, la Germano si sottoponeva ad una seduta di psicoanalisi con sé stessa, affrontando sia fobie ed angosce remote, che quelle di recente tormento, cedendo al contempo brividi ed inquietudini tra i più onesti e veritieri (basti ricordare "...A Psychopath", nella quale ad accompagnare il mesto sussurrio della Germano era una registrazione "originale" di una telefonata fatta al 911 da una donna in preda alla disperazione dovuta alla presenza di un intruso in casa).
I tempi cambiano. Lisa è cresciuta e la sua musica è mutata con lei. Purtroppo? No. Sebbene questo disco non sia "Geek the Girl" e nonostante quest'ultimo resterà imbattuto per sempre, senza esagerare, ogni nota incisa dalla Germano, qualsiasi suono emesso dalla sua bocca meritano più che un poco di attenzione. La sua onestà e il suo talento conferiscono emozioni ed una solenne credibilità in ogni caso. E basta questo.
Ma questo "Magic Neighbor" - rilasciato a Settembre dell'oramai scorso anno, per la Young God Records - è un buon disco a prescindere da quanto appena detto. E' un disco adulto. Dove la peculiare vena malinconica dell'autrice viene questa volta contaminata da un accompagnamento pianistico pressocché perenne e dalle immancabili trame di violino sorprendentemente più appagate del solito, quasi serene. La voce della Germano è sempre trasognata, ma meno fanciullesca e meno angosciata del solito. Quasi come se ci fosse stata una presa di coscienza, una presa presa di posizione nei confronti dei suoi tormenti.
Che questa santa donna abbia finalmente trovato pace? Una volta appurata l'irripetibilità di "Geek the Girl", non resta che augurarselo. Per lei.
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