Ok, mi piace la musica metal.
Ok, mi piace il black metal, una delle ale più estreme del genere, quella -per intenderci- con le chitarre distorte, la batteria martellante e la voce che grida o grugnisce.
Risparmiatemi i commenti tipo "quella non è musica, è rumore"... se non vi piace il black leggetivi una delle altre 287987385787 recensioni di DeBaser!
Per chi invece apprezza questo tipo di "rumore", ecco che presento un prodottino niente male.

Innanzitutto diciamo che la band che ha composto questo "Loki" è fatta di tre elementi stabili più un cantante sessionist che si è prestato per incidere le vocals dell'album. La band nasce alla fine del 2008 dalle ceneri di un altro gruppo, i "LustNotes", dove hanno militato i tre musicisti per diversi anni. Come i nostri ci informano nelle varie interviste disponibili sul web, questa collaborazione precedente ha fatto sì che il rodaggio degli "Adveniat Hiems" sia stato brevissimo e subito si siano potuti lanciare nella realizzazione del primo album del gruppo.
Passiamo quindi ad analizzarlo, questo album!

La prima cosa che salta all'occhio è che contiene solo 4 tracce complete più un'intro. Si direbbe un demo al primo sguardo, perchè dura solo una ventina di minuti, ma se si porta pazienza un attimo e si legge la presentazione del prodotto si scopre che si tratta invece di un E.P., appositamente limitato nella durata. Lo stile che la band ha scelto di adottare è infatti questo: piccole produzioni non superiori alla mezz'ora di suono, ognuna centrata su un singolo tema in relazione al quale ogni dettaglio si deve accordare: grafiche, testi, atmosfere e così via.

Superato il dubbio sulla lunghezza dell'album, entro nel dettaglio delle song vere e proprie. Il lavoro si apre con una bella intro strumentale, classica nel suo incedere cupo, che regala un avvio canonico all'album e preparandoci alla prima song completa, "Loki".
"Loki", traccia omonima dell'album, è un bel brano, caratterizzato da una piacevole alternanza tra uno scream classico e parti più melodiche cantate in clean voice. Il brano si struttura in tre parti speculari: avvio black metal, interludio narrativo/melodico, chiusura black. Niente male, cinque minuti di ascolto che lasciano interessati a sentire di più.
Così si passa al secondo brano "Midgardsorm". Questa è una traccia lineare, fatta di riff che si ripetono con variazioni mai troppo spinte o complicate, ma sempre in armonia con l'atmosfera dell'album, che a questo punto inizia già ad essere ben delineata e caratteristica del lavoro dei nostri.
La terza traccia "Fenrir" è forse la migliore di tutto questo E.P.. E' dedicata al lupo che divorerà il sole nel giorno del giudizio universale secondo la mitologia nordica e si capisce subito che il personaggio deve essere stato di grande ispirazione per i compositori del brano. I passaggi sono infatti ben studiati, energici e coinvolgenti, senza tuttavia rompere l'incantesimo del suono freddo e cupo che tutto il prodotto costruisce con maestria. Ottimi i brevi inserti clean voice ed ottima la voce narrante, profonda e funerea. Notevoli anche i passaggi ritmici e i riff, che sanno dare la giusta carica alla song.
La chiusura dell'album è affidata a "Hel". La traccia si apre con un arpeggio splendido ed ispirato, che funge sia da avvio che da chiusura del pezzo e che mi è davvero rimasto in testa. Il corpo della canzone è costruito interamente con variazioni sul tema di base, semplice ma efficace, che forse anche grazie alla breve durata della song non stanca.

Per chiudere l'analisi di "Loki", c'è infine da dire -rendiamo onore al merito- che a contorno di questa coerenza musicale c'è anche una coerenza di forma e d'aspetto davvero invidiabile. Forse un po' scontata la copertina, nera con l'immaginetta centrale e le scritte bianche, ma insomma, perché non tributare un po' di omaggi anche alla corrente di base in cui l'E.P. si innesta? I testi dell'album sono ben fatti, una volta tanto per una band italiana sono scritti in un inglese corretto e sono tutti perfettamente in linea con lo stile e il tema del cd. Di particolare effetto sono le lyrics di "Hel", di cui desidero riportare il passaggio che più mi ha colpito:

"And they say there'll be no place to go she will not reach
Because she's thief, famine and pest
The murder awaiting in the darkest passage of my land"


In conclusione, questo E.P. è un ottimo prodotto black metal, tutto centrato, invece che sulla violenza o la blasfemia troppo tipica del genere, sulla sua ala ambient, volto a creare atmosfera, suggestione, a stimolare l'immaginazione. Evocativo invece che trasgressivo, umido, oscuro e cupo invece che maledetto e infernale.
Per chi non ha i paraocchi e apprezza le sonorità curate e vicine ai primi anni '90 del black questo "Loki" è un album da non lasciarsi scappare!

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