Questi sono storti.

Ecco il pensiero di un ascoltatore ignaro ed indifeso dopo i primi 3 minuti di "It's All Happening". Un debutto veramente al fulmicotone quello dei 5 di Shreveport, che, sulla scia di gruppi come i Dillinger Escape Plan, Converge e Today Is The Day, mettono sul mercato un platter di tutto rispetto. Sia chiaro, non è un vero e proprio capolavoro, ma "solo" un Signor Disco, che si lascia ascoltare e riascoltare e riascoltare... I nostri non mettono in campo nulla di completamente nuovo: come i gruppi citati hanno come cuore del proprio sound un grindcore abrasivo e violento, come i Dillinger variano in continuazione il tema della canzone, con inserti sonori apparentemente buttati qua e là senza troppa cura. In realtà tali inserti sono incastonati ad arte in canzoni che, salvo rare eccezioni, avrebbero altrimenti poco da dire: tutte le tracce sono ben eseguite e talune contengono riffs ed armonie degni di nota, ma, senza quella dose di viscerale pazzia che caratterizza il quintetto, questo sarebbe solo uno dei tanti gruppi della scena estrema americana. C'è comunque da dire che ci vuole una buona porzione di coraggio per debuttare con la Century Media con un album tanto bizzarro.

Il gruppo è autore, sul piano tecnico, di una buona prova, che viene esaltata esponenzialmente dalla duttilissima cantante Krysta Cameron: su un tappetto sonoro ben tessuto, tra sintetizzatori e nitriti (vedi "You Ain't No Family"), la vocalist si esalta passando senza il benchè minimo problema da uno scream graffiante a vocalizzi lirici, da un growl profondo a passaggi simil-Björk di grande bellezza.

Sostanzialmente l'album consta di 10 scheggie impazzite, tutte di durata inferiore ai 4 minuti, escludendo "Pazuzu For The Win", che trapassano le barriere della comprensione come burro, sfociando in una doverosa quanto attonita contemplazione dell'universo condensato in poco più di mezz'ora di furia. Fra di esse spiccano, non per bellezza assoluta ma per differente approccio del gruppo, "White Water In The Morning", "I'm Cold And There Are Wolves After Me" e "The Cat's Pajamas"; esse hanno infatti, pur con le loro strambe acrobazie sonore, una base più strettamente legata al gothic del resto del platter, nelle quali la Cameron fornisce una grande interpretazione in clean vocals ineguagliata nelle altre tracce. Unico vero punto debole del disco è forse la durata: 30 minuti sembrano pochi vista la grande qualità del gruppo; tuttavia questo è un album di debutto e viste le premesse potremmo veramente assistere alla nascita di un futuro punto fisso nel panorama estremo.

4 stelle e mezza.

Carico i commenti... con calma