Per farvi capire senza troppi voli pindarici come questo disco mi basta una domanda: vi hanno mai tirato i capezzoli e poi ve li hanno girati? 

Ecco questo disco è simile: stimola il sadomasochista che è in noi. Secondo me un bel disco metal dovrebbe essere proprio come questo: senza fronzoli, rabbioso, sudato, pogadelico e grezzissimo. Sarò integralista ma secondo me se uno si mette a far vedere quanto è bravo a fare tutte le scali possibili e immaginabili non è più "metal" inteso come metallo, come una spranga che posso sognare di spatafasciarti sui denti. 

Non che qui non ci siano belle prove tecniche, ma sono più incentrate sulla composizione antropofagica che sui rasponi a du' mano. Prendiamo "Trust No One": ha un riff così assassino che se lo senti quando sei abbastanza sbronzo ti viene voglia come minimo di rompere le noci di cocco coi gomiti. E "Doomed To Fail"? Dove la metti "Doomed To Fail" con questa voce che passa dal tono "posacenere ingollato" al tono "tracheotomia" passando per quello "apatico lobotomizzato"? Per non parlare di "Fake Gold" con quel suo ritornello che sembra fatto apposta per farti urlare come un ossesso suscitando le ire funeste dei vicini di casa. O della pesante zuppa di cipolle, quasi stoner, di "Raised Rights". In più un altra bella cosa di questo disco dal titolo chilometrico è la sua omogeneità davvero pastosa, ricca, succulenta che non capisci quando passano da un brano all'altro ma in fondo meglio così perché così non smetti di pogare con il muro della cameretta, che va viavia assumendo quella concavità artistica che tanto desideravi.

Insomma, è un bel disco di metal/hardcore che, per la sua precisione e concisione, andrebbe insegnato ai giovincelli desiderosi di essere "powa" che magari, purtroppo, per la loro inesperienza, si ritrovano spesso fra le mani delle ciofeche credendo di aver acquistato, invece, il top del top. Che comunque non significa che questi siano solo per pischelletti (diciamo che è un disco metal per "grandi e piccini"), anzi: ogni tanto non ti ritrovi il cantante fare la voce à la Alec Empire? E poi quella traccia finale lì? "Sabotage" si chiama.... giààà: è una cover iper-incarognita di un pezzone stracciaculi dei Beastie Boys!!

Che poi, insomma, ma che c'avranno sti canadesi da essere così incazzati col mondo con la loro super previdenza sociale, i contributi statali alle band e le loro strade pulite? Massì, massì, è ovvio, sti canadesi lo fanno perché son talmente civili ed educati da scrivere delle belle canzoni infoiate da cantare anche per noi poveracci: sono umanitari. Evviva il Canada, allora! Evviva questo ottimo disco metal che non chiede il permesso di essere metal: lo fa e basta con 14 canzoni sostanziose che fanno godere e basta per il loro schiacciare a tavoletta il pedale dell'ignoranza pura.

VAI DI HEADBANGING!!!

 

SdOoOong!

ouch! azz, che ddolore... vabbè fammi mettere su Vivaldi, va.

 

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