Stilettate gelide ma avvolgenti...*

Capita soprattutto la mattina ma non tutte: dev'essere una di quelle mattine invernali in cui ci si trova per strada mentre sta albeggiando. La luce ti ricorda che esiste ancora vita, da qualche parte, ma non è ancora abbastanza intensa per scaldarti: sai già che non lo sarà mai per tutto il di ma tanto basta per farti trovare le forze per andare avanti.

...commistioni tra l'Ambient Downtempo ottantino (alla Art of Noise per intendersi) britannico e la novantina Bristol Scene, con l'aggiunta di un sound cristallizzato in suoni gelidi tipico dell'elettronica del grande nord europeo...*

E' quella sensazione in cui la musica si accorda perfettamente al tuo stato d'animo: il cuore sembra assumerne il ritmo e il cervello va in loop. Puoi trovarti nel luogo più rovente del pianeta ma presto la brina ti avvolgerà e, dei miei, vorresti che la sensazione non finisse mai. Le paure se ne vanno e ti ritrovi perfetto.

...immergendosi nel suo panorama dominato dal synth e da chitarre ultra effettate un deciso sterzare appare evidente e fluttuando tra nebbie e cristalli sonori fragilissimi la sensazione di aver trovato una via alternativa al Glamour in cui il genere s'era pericolosamente infilato negli ultimi anni appare evidente*

In un altro luogo e in un altro tempo lessi, su una rivista, di tubi al neon congelati. Credo di sentirmi proprio così: nobile, inerte con quel minimo di calore ritmico necessario a preservare le mie funzioni vitali. Prima o poi l'estate tornerà ma intanto non voglio rinunciare a quest'inverno.

Il resto è un albeggiare di freddi soli boreali dopo scure notti nordiche: averne paura sarebbe un peccato*

Mo.

*Le frasi in corsivo sono prese da qui, dove potrete trovare anche qualche nota biografica sul progetto recensito.

Carico i commenti... con calma