"The Age of Extremes: The Short Twentieth Century, 1914,1991", Eric Hobsbawm (GBR) prima versione 1994, in italiano "Il Secolo Breve", edito da Rizzoli (Prima edizione 1995) e tradotto da Brunello Lotti.

Eric Hobsbawn (1917-2012) è stato uno dei più importanti e influenti storici della nostra epoca: inglese, di origine ebraico-austriaca e di formazione Marxista, la sua produzione letteraria è stata alquanto complessa e poliedrica infatti, oltre a storico, sotto pseudonimo (Francis Newton) è stato pure Critico Musicale (Jazz) ed ha influenzato con articoli e saggi a tema politico-sociale tutto il movimento Labour britannico soprattutto dagli anni '80 fino alla sua morte.

Quattro però sono i libri che hanno lasciato il segno nei tempi e nelle coscienze: i tre dedicati al "Lungo XIX Secolo" e quello dedicato al XX secolo, oggetto della recensione. Talmente influenti che i concetti, coniati dallo stesso autore, di "secolo lungo" (1789-1914) e "secolo breve" (1914-1991) sono diventati proverbiali non che generalmente accettati da quasi tutti gli storici.

Il Secolo Breve:

Hobsbawm parte dall'idea che se il '900 ha avuto una caratterizzazione questa deve essere individuata, cronologicamente, non curandosi dei "confini" normali e, precisamente, collocando il via con l'inizio della Prima Guerra Mondiale e la fine con la scomparsa del blocco sovietico. Un’ulteriore divisione viene applicata: “L’età della Catastrofe” ('14-'45) con le due Guerre Mondiali e il lungo periodo di crisi nel mezzo, “L’Età dell’Oro” ('46-'73) con l’aumento delle condizioni di benessere, le svolte scientifiche e tecnologiche, l’ascesa del Capitalismo e del Liberismo contrapposti al Comunismo e “La Frana” ('73-'91) con la crisi economica, le contraddizioni del Terzo Mondo e la fine della Guerra fredda.

Queste tre fasi costituiscono le parti del saggio. Lo sguardo di Hobsbawn è totale: storiografico, economico, scientifico, culturale e artistico e pur non mancando le sensazioni soggettive dell'autore queste sono sempre chiaramente individuate, sia nel libro vero e proprio sia nella lunga prefazione ("Il Secolo: Uno sguardo a volo d'uccello) che presenta una "rapida" escursione sugli eventi caratterizzanti il periodo.

Il Punto di Vista:

Partendo dal concetto di Rivoluzione Duale, espresso nella "trilogia" precedente il testo continua in una sorta di sistema binario questa volta costituito dall'asse capitalista e da quello comunista. Lo sguardo di Hobswawn è rigoroso e severo nei confronti di un periodo che egli stesso definisce "sanguinoso e tragico" ma pieno di partecipazione ed empatia umane, dove le simpatie marxiste non sono occultate ma non minano l'obbiettività del "racconto". Fino al punto di non temere l’accostamento dell'ideologia sovietica al nazismo negli esempi di totalitarismo che hanno portato agli avvenimenti più terribili. Nonostante questo l'atteggiamento è ottimista e possibilista nei confronti di un miglioramento delle condizioni di vita e di benessere di tutti gli esseri umani.

Considerazioni Personali:

Non è un libro facile da leggere perché oltre ad essere voluminoso (oltre 700 pagine) presenta una scrittura se non complicata (anzi piuttosto elegante) sicuramente "densa": ricca di dati, concetti, idee. Il metodo bibliografico/metodologico è assolutamente rigoroso (ricca a questo riguardo l'appendice). Non mancano le parti in cui serve una certa preparazione (almeno di base) filosofica. Molto accurate (piene di riferimenti, sia macro che micro) le parti strettamente economiche. Una lettura da affrontare con concentrazione e non per svago insomma. Il costo tutto sommato non è impegnativo (intorno i 12 euri l'ultima edizione "economy" vista in libreria).

Nelle Info vi allego un’intervista “telefonica”. Purtroppo la fonte è il blog di Beppe Grillo ma v’invito a vederla perché molto interessante.

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