Roni Size è uno di quegli artisti che, insieme a pochi altri (Goldie, Metalheadz, 4 Hero), ha fortemente contribuito alla definizione di un genere, la Drum'n'Bass, divenuto ben presto un pilastro del variegato panorama elettronico odierno. Nato a Bristol da immigrati giamaicani, fin da giovanissimo Roni entra in contatto con la multiforme scena musicale cittadina. Locali e circoli underground lo avvicinano, infatti, tra la fine degli anni '80 e l'inizio della successiva decade, al mondo dell'Hip-Hop, del Reggae, dell'Hardcore e, soprattutto, della Club Culture, che segnerà il suo successivo percorso musicale.

Dopo le prime produzioni tra House e Reggae, il nostro incontra Krust, DJ Die e Suv, alias il futuro collettivo Reprazent, si inventa un'etichetta, la Full Circle, di fondamentale importanza per la nascente scena D'n'B, e pubblica, nel 1995, la compilation "Music Box". E' il 1997, tuttavia, l'anno della svolta, l'anno in cui esce, per la Talkin' Loud Records, il fenomentale album d'esordio di Roni Size, "New Forms", il cui strabiliante successo viene addirittura premiato con il prestigioso Mercury Award (sorta di Oscar inglese della musica).

"New Forms" è un disco perfetto dall'inizio alla fine, un caposaldo dell'elettronica moderna che mette in luce, nelle sue 13 tracce, il vario e multiforme sound del nostro super-DJ di Bristol, accompagnato dai sempre fedeli Reprezent e da pochi altri ospiti. Già dalle martellanti ritmiche breakbeat al servizio delle rime di MC Dynamite nella iniziale "Railing" si comprende come il tutto sia sconsigliato ad un ascolto casalingo o in pantofole, al sopraggiungere, poi, della trascinante "Brown Paper Bag", con le sue linee coinvolgenti di basso, muovere su e giù la testa e scatenarsi in danze frenetiche sarà praticamente d'obbligo. Il rap serrato di Bahamadia si fonde alla perfezioni con i battiti sincopati della magnifica title-track, per poi esplodere nella melodia più pura, "Matter Of Fact" e "Mad Cat" approfondiscono il lato più Drum'n'Bass e oscuro delle sonorità del disco, "Heroes" è forse il vero capolavoro dell'album, 6 minuti di pura estasi musicale tra quiete ambientale e accelerazioni dancerezze, sui cui spiccano le splendide doti canore della vocalist Onallee.

Degni di nota sono, ancora, il funk distorto della magistrale "Watching Windows" e lo strabiliante caleidoscopio sonoro di "Morse Code", mentre i tempi sostenuti e regolari di "Destination" portano alla conclusione e alla voglia di riascoltare il tutto più e più volte. "New Forms", insomma, è un lavoro eccelso sotto ogni punto di vista, una pietra miliare della musica che consacra Roni Size tra le leggende di sempre dell'elettronica. Il successivo "In The Mode" confermerà solo in parte le splendide premesse del suo predecessore, ma ciò non intaccherà minimamente la monumentale bellezza di un disco che non scolorisce con il tempo, e che possedere nella propria collezione risulterà come minimo un obbligo morale.

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