Come ho già avuto modo di dire nella mia recensione su "Privilege of Evil" degli Amorphis, il death metal non trovò terreno fertile sul fronte europeo solo in Svezia, ma anche in Finlandia si creò una scena locale che, sebbene inizialmente influenzata da quella del paese confinante, acquistò una sua identità ed una sua indipendenza. Infatti lo stile finnico, pur ereditando le chitarre zanzarose di marchio Entombed, si contraddistingue per il suono più propenso alla melodia, ma non una melodia facile ed appetibile (come nel melodic death), una melodia invece sinistra ed ipnotica che caratterizza, assieme ad influenze doom più o meno latenti, tutti i gruppi della scena in maniera a volte più marcata, a volte meno.
Tra i principali artefici di questo suono ci sono sicuramente gli Abhorrence, gruppo nato ad Helsinki nel 1989, agli albori dell'era del death metal in Europa, e la cui brevissima storia, durata solamente un anno, non ha impedito loro di essere d'esempio a chi arrivato dopo.
Infatti nel corso dello stesso anno, il 1990, dopo la demo "Vulgar Necrolatry", danno alle stampe l'EP omonimo, composto da quattro canzoni, nelle quali fuoriesce tutta la voglia di quei ragazzi, al tempo nemmeno maggiorenni, di suonare più cattivi ed oscuri possibile. Ed è così che si scatena un vero assalto a base di melodie distorte ed inquietanti, che procede a velocità mai troppo elevata e getta l'ascoltatore in un nero pozzo senza fondo dove regnano marciume e disperazione (perché per chi non lo sapesse il death metal è marcio, ed ogni recensione death metal che si rispetti deve contenere per forza qualche parola a scelta tra: marcio, marciume, marcescente, putrefatto, decomposto, ecc.) come anche la copertina del disco vuole suggerire (a chi si lamentasse che queste copertine death metal sono tutte maledettamente uguali rispondo che non è di certo colpa dei poveri Abhorrence se tutti coloro che sono venuti dopo hanno avuto poca fantasia in fatto di illustrazioni).
Non ci sarà però un seguito a tutto ciò, infatti, dopo un anno a base di scambi di cassette con altri gruppi, concerti in giro per la Finlandia ed uno pure in Norvegia insieme ai Cadaver, con tanto di nottata passata come ospiti nella casa dei Mayhem (tranquilli ne sono usciti tutti vivi!), e registrazioni in studio, la band si scioglie per vari motivi, tra cui quello di non aver visto nemmeno un soldo di quelli ricavati dalla vendita dell'EP, nonostante la Relapse Records li avesse contattati per la realizzazione di un album. Il chitarrista Tomi Koivusaari, che si vede ci aveva preso gusto a suonare cattivo ed oscuro, andò successivamente a formare gli Amorphis, che faranno molta più strada rispetto agli Abhorrence, e richiamerà poi l'ex cantante del suo defunto gruppo per registrare la cover di "Vulgar Necrolatry", così il buon Jukka Kolehmainen avrà ancora un'ultima occasione per ruttare in un microfono (come direbbe chi non apprezza questo bellissimo e superlativo genere in quanto afflitto da barriere mentali che non gli permettono di tollerare grugniti e versi da orsi polari in calore al posto di voci soavi, ed essendo indisposto verso tutto ciò che è marcio, marcescente, putrefatto, decomposto, ecc.).
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