Mantova-Brescia, 25 marzo 2014, dalle ore 23:45 circa alle 00:35

Può succedere di rimanere abbagliati dal sole basso all'orizzonte mentre si viaggia, nulla di strano. Capita, fa male ma basta poco per riprendersi. E' molto più doloroso rimanere abbagliati di notte quando uno, nessuno, centomila colpi di fulmine spaccano il cielo aprendo improvvisi squarci di luce nel buio. Continuo a viaggiare veloce, un po'ubriaco, le mie pupille si adeguano agli abbagli, il temporale sembra avvicinarsi, sarà un macello ma devo tornare a casa, tengo famiglia. Mi affido incautamente alle note de "La Dispute", 5 ragazzini from Grand Rapids - Michigan al loro terzo album "Rooms Of The House", un capolavoro o una droga, vedete voi, di quelle che ci rimani sotto appena ti prende lo sballo.

Jordan Dreyer mi sommerge immediatamente con il suo fiume in piena di parole, è un compagno di viaggio fin troppo chiaccherone, non sta zitto un attimo. Il suo è un fiume triste e selvaggio; la sua voce mi accompagna, non mi abbandona, declama versi sofferti, a volte rabbiosi e impetuosi. Mi ricorda Cedric Bixler Zavala, la storica voce degli At The Drive In, a tratti Zack De La Rocha (Rage Against The Machine). Le due chitarre non mi danno tregua, sono in perenne movimento, instabili come la sezione ritmica (batteria e basso) svincolate da qualsiasi armonia d'insieme. Ognuno pare andare per la propria strada, loro chissà dove, io verso Brescia. Alzo il volume, mi lascio frustare, voglio farmi male, voglio arrivare a stordirmi. Mi piace quando la musica picchia duro, quando soffro insieme a lei. La loro è una musica sospesa tra post-hardcore ed emo-core (per l'emotività e l'irruenza espressiva della voce); mi ricordano tutto quello che amavo dei June Of 44 (tranne la pesantezza), Don Caballero (soprattutto per la libertà costruttiva dei pezzi), At The Drive In (per l'insistenza della chitarre che poi...che cazzo vorrà dire "insistenza della chitarre" solo io lo so...ma non preoccupatevi: chi ascolterà, capirà).

Brescia s'avvicina, l'album scorre meravigliosamente. In alcune tracce mi trovo aggrappato a un tronco fra le rapide (saranno forse quelle di Grand Rapids?), sono sballottato ovunque. Laterali scorrono campi e capannoni, case e svincoli stradali. Il cielo continua a lampeggiare, qualche goccia mi sporca appena il parabrezza, fuori pare ci sia vento, lo sento che spinge sulle fiancate. Continuo ad accelerare, la musica mi obbliga a pestare sull'acceleratore. In un lampo arrivo a Brescia, il temporale se n'è andato altrove o forse si è solo scatenato dentro di me, mi ha tormentato l'anima. Scendo dalla macchina. Il sorriso alcoolico della partenza si è trasformato in una smorfia malinconica. Salgo le scale, apro la porta, una pisciata galattica e sotto le coperte, vicino a mia moglie. I "La Dispute" sono ancora lì accanto, non mi lasciano dormire, poi crollo.

Brescia, 26 marzo 2014 ore 8:15 circa
Sveglia, colazione, solite cose, i bimbi a scuola, un sole perfetto, salgo in macchina e i "La Dispute" sono pronti a ripartire. Play, un altro temporale, altre sofferenze, infinite gioie...

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