Arrivati ormai all'anno 1992 è giunto il momento di parlare del debutto dei Disgrace, uno dei primissimi gruppi a suonare death metal in Finlandia essendosi formato addirittura nel 1987, agli albori della storia del genere, e che ha contribuito a creare la scena e lo stile locale grazie a varie demo, tra cui la bellissima "Inside the Labyrinth of Depression", e poi il successivo ed altrettanto valido EP "Debts of God".

Il primo album è però portatore di novità, come si può già intuire dando uno sguardo alla copertina, molto sobria, che si distanzia decisamente dalle classiche copertine old school tutte teschi e cadaveri, nonostante contenga tutte le quattro canzoni già apparse nella demo precedentemente citata, più precisamente: "Unity's Interlude Dies Blind Tomorow", "The Chasm", "Waves of Hypocrisy Seas" e "Trascendental Dimension". Le restanti tracce invece sono tutte inedite e si fanno notare per una virata di stile che si avvicina a quello che dopo l'uscita di "Wolverine Blues" degli Entombed verrà chiamato death'n'roll, e a questo punto bisogna tirare in ballo la nota dolente del disco, ovvero la produzione, nuovamente ad opera di Timo Tolkki, che fa molto "Clandestine" e cerca di assecondare il nuovo corso della band, ma i Disgrace non sono gli Entombed e il risultato, almeno secondo il mio parere, ne risente. Infatti questa produzione mortifica i vecchi brani che nella loro versione originale rappresentano tutto ciò che è il death metal finlandese con le sue tipiche atmosfere ipnotiche, qui invece private di quel senso di oscurità che la ben più grezza produzione della demo era in grado di creare, e dall'altra parte non riesce a valorizzare a sufficienza nemmeno quelli nuovi. In sostanza è come se il cambiamento di stile fosse riuscito solo a metà e nonostante il buon livello delle composizioni l'album non convince fino in fondo, peccato.

La carriera dei Disgrace comunque, a differenza di altri gruppi connazionali, è proseguita senza interruzioni con ben sette album pubblicati ed un definitivo cambio di genere, a partire da metà anni novanta, che li ha visti abbracciare il rock e il punk. 


  • De...Marga...
    9 giu 14
    Recensione: Opera:
    Hai giustamente citato la copertina che non sembra in effetti essere quella di un gruppo dalle sonorità così feroci; pare invece molto più avvicinabile ad una band dedita a certe sonorità post-rock ambient come gli Antimatter. Ancora una proposta di assoluto interesse la tua, stimolato da certe vicinanze a quel suono micidiale che era l'Entombed sound sul finire degli anni novanta; recensione come da tua caratteristica sintetica ma essenziale. Ciao GIASSON.
  • The Decline
    9 giu 14
    Recensione: Opera:
    Questo, a mio avviso, per importanza storica potrebbe stare tranquillamente nella top-five del DM finnico se fosse per la produzione che effettivamente è, a voler essere generosi, indecorosa anche per gente sudiciona come me e va ad intaccare in maniera indelebile la resa oggettiva del prodotto; meglio allora fiondarsi sul demo precedente Inside the Labyrinth of Depression, a conti fatti, il vero totem della loro discografia, stendendo un velo pietoso sull'insignificante punk-rock da balera successivo. Ad ogni modo bel ripescaggio anche questo, Giasson, solo che ora non saprei davvero chi tu possa tirar fuori dal cilindro ancora, a meno che non voglia scrivere due parole sui putridissimi Rippikoulu di Musta Seremonia
    • The Decline
      9 giu 14
      Anzi, ora che ci penso, un nume tutelare manca eccome, cristo di un diavolo! Gli Xysma, diobono, doppiamente fondamentali! Pionieri prima del grindcore finlandese con Swarming of the Maggots e poi del death'roll con Yeah del '91 (sì, loro prima di tutti, anche degli Entombed ed in pochi se lo ricordano)
    • GIASSON
      9 giu 14
      Gli Xysma li ho saltati perché di grindcore me ne intendo poco, comunque penso di fare ancora 6 recensioni tra cui Musta Seremonia.

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