Quando ascolto la loro versione
di "Brain Damage"
mi frantumo i coglioni
già gonfi a dismisura
per cinque gran buffoni
che salgono sul palco
esaurita ogni idea
persa ogni ispirazione
diventano una cover-band
per guadagnare il centone.

Ma tu non puoi cantare
"Brain Damage" in quel modo,
non mi piace quel solito stile,
almeno prova a cambiare!
Una cosa è quando esegui
"The Spirit Carry On"
e lì si gode,
un'altra è quando deturpi
una pietra miliare
in modo maniacale.

Sì, l'ascia è Petrucciana,
però non puoi lo stesso
hai scassato la banana
e col cazzo che verrò
ad un concerto di cover.

Si può avere classe
senza avere stile.
Tutto questo per dire
che è spocchia bella e buona.
E' scollegato, è riassunto,
è tagliato, martoriato,
in aria è campato.

Grazie, James amico,
per non avere saputo cantare
in altro disco similare
"Number of the Beast":
sincero io lo dico.

Soprattutto dimostrando al mondo
che sai a malapena eseguire
i TUOI brani, ed è tanto dire.
"Brain Damage" parla di una malattia mentale,
tu la canti come se narrasse
di due che si sono lasciati
e lui è taaanto triste.

"I'll see you on the dark side of the moon"
è ad una tonalità oscena,
vomiterò fino a stasera.
"On the Run" è bella,
ok, anche "Breathe" non è male,
però quella voce del cazzo
mi trapana il cervello
mi fa diventare pazzo.

"Any colour you like"
è rifatta in versione puah,
con tanto di tastiere progressive
che senza mezzi termini
dopo un po' demoliscono i coglioni.

Bili-Bili-Bili-Bili-Bili-Bili fanno le tastiere,
piri-piri-piri-piri-piri-piri fa la chitarra.
Come al solito.
Il resto del CD
sono le solite pugnette
ah-sìsì ancora
come godo.

Quest'ostentazione di classe
proprio non la sopporto,
ma andate affanculo,
D.T. del cazzo.

E alza la voce,
cazzo, canta più forte,
fatti sentire,
con questo suonettino-precisino-piccolino
hai rotto la mazza,
o bravino cantantino
dei Teatrino del Sognetto!

"The dream carry on"!?
No, basta, abbiate pietà,
con questi suoni angelici
dei miei coglioni
putrefatti e martoriati.

Ma prova ad ascoltare i "The Who",
caro James, e capisci cosa vuol dire
essere precisi, puliti e potenti.
Cosa vuol dire cantare in una rock-band,
mica fiorellini.
Adesso vado ad godermi "Tommy"
per la 5001 volta.

Salutiamo tutti insieme
il Live ad Amsterdam:
prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!

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Altre recensioni

Di  orione1977

 I Dream Theater hanno saputo mescolare sapientemente Il Prog barocco con l’heavy metal (thrash), ed è per questo che la critica li ha consacrati.

 Le antipatie personali sono concesse, ma tenetele fuori dai giudizi e non perdete mai di vista il RISPETTO.