In Catartica, disco d'esordio dei Marlene, c'è già tutto ciò che i nostri (o almeno miei) eroi saranno.

Basta ascoltare la tronfia "M.K.", pezzo d'apertura (i ragazzi erano già consci del proprio valore) che ha un bel sound pieno e sferragliante, la dolcissima "Nuotando nell'aria", con un crescendo finale da lacrimoni, l'asocialità rabbiosa di "Festa mesta", l'ironia di "Merry X-Mas", la rassegnazione di "Canzone di domani", il mood di ossessiva ineluttabilità di "1° 2° 3°", il coinvolgente riff di "Sonica" (ormai il manifesto dei Marlene: il boato del pubblico quando attaccano questo pezzo dal vivo lo dimostra appieno), la trasognata quiete dell'arcinota "Lieve" (eseguita anche dai C.S.I.)...

Ogni stato d'animo, sentimento, sensazione, è rappresentato in questo disco.
La penna di Cristiano Godano è un caso quanto mai atipico in Italia: coniuga armonicamente (incredibile a dirsi) volgarità e lirismo, estrema ricercatezza e naif, con empatia riesce ad evocare sensazioni dolcissime o a scatenare la rabbia nell'ascoltatore. La sua voce è poi qualcosa di particolarissimo, ugualmente capace di infinita dolcezza e travolgente violenza, unica.

La componente sonora, dovuta al duplice genio di Riccardo Tesio e Cristiano Godano, non ha eguali né precedenti in Italia. I Marlene sono l'unico gruppo che, fin dall'esordio, suona già allo stesso livello dei migliori gruppi rock americani e inglesi.

Il disco paga un po' il tributo ai principali ispiratori di Cristiano (penso in particolare ai Sonic Youth di Dirty), ma le ascendenze culturali sono assimilate dai M.K. in una miscela mai sentita prima. Nei dischi successivi tracceranno in modo piú definito il proprio personalissimo percorso nelle distorsioni (e Cristiano imparerà a cantare meglio) ma il disco rimane un pezzo di storia irrinunciabile.

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