Registrato al Madison Square Garden di New York il 23 Gennaio del 1997 in una performance non inclusa nel precedente Dew Drop Tour conclusosi nel Novembre dell' anno precedente, questo filmato ha sempre mantenuto uno status di semiufficialità tanto da esser compreso nel catalogo Atlantic ma non nella disco e videografia ufficiale della Amos, ma per via di alcune sue peculiarità è sempre stato considerato un piccolo gioiello dai vari EWF sparsi qua e là nel globo...
 Infatti questo concerto tenuto per raccogliere fondi e consensi per l'associazione contro gli abusi sessuali "RAINN" (la stessa Amos, vittima anni prima di una violenza è tra le fondatrici) offre uno spaccato incisivo su quella che era la dimensione live nella prima parte della carriera della cantautrice statunitense.

La miglior definizione che si può dare all'evento è "Tori nuda e cruda" infatti se si escludono poche canzoni dove è accompagnata dal chitarrista Steve Caton (prima volta, registrata, nella sua carriera solista che la Amos veniva accompagnata da un altro performer sul palco) e delle sovraincisioni presenti in un paio di altri pezzi (soprattutto in "Talula"), gli unici strumenti a dominare sono il pianoforte e un clavicembalo che la nostra suona alternativamente e naturalmente la sua bella, versatile voce.

Il repertorio presentato è un misto dei primi tre album: "Little Earthquakes" del '92, "Under the Pink" del '94 e "Boys for Pele" del '96 più una B-side, la bella "Upside Down" e al dire la verità si presta ad essere maggiormente apprezzato da chi la Amos la conosce già da un po' perché per forza di cose, visto lo scarno arrangiamento scelto, la maggior parte le canzoni appare come nel  canovaccio iniziale e cioè strumento/voce e questo rende il tutto molto intimo e di conseguenza ancora più esclusivo per chi sa già come interpretare le evoluzioni sia musicali che ambientali di questa artista.

Questa è una caratteristica più evidente nelle tracks prese dai primi due album (tranne la commovente "Me and a Gun" che è riproposta fedele all'originale e cioè senza strumentazione e con il solo cantato) perchè le canzoni del terzo, dominato da un minimalismo di fondo e dalla presenza barocca di clavicembali, si muovono naturalmente in questa sorta di vuoto estatico volutamente creato da Tori.

Dal '98 in poi Ellen Myra si sarebbe servita a tour alterni di una band vera e propria e la discografia (tranne l' Ep "Hey Jupiter" del '97  e in qualche b-side) fino ai bootlegs ufficiali usciti due anni fa (registrati durante la Tournée di "The Beekeeper" del 2005) comprende solo performances "plugged" come lei stessa ama definirle, perciò questo è un documento prezioso per chi per vari motivi non l'ha potuta vedere o ascoltare in quegli anni e offre l'occasione di un ascolto senza troppi fronzoli di gemme come "Leather", "Silent all these Years" e "Waitress".

Ciliegina sulla torta è la presenza come ospite in "Muhammad my Friend" di Maynard James Keenan dei Tool (Tori lo presenta come la persona che viene a cantarle le ninna nanne quando si sente giù) e qui non dico nulla per non rovinare le varie sensazioni personali.

Da EWF chi scrive sarebbe portato a consigliare in maniera entusiastica questo VHS (ebbene sì, questo è il supporto in cui ancora si trova) ma invece si limita all'invito a provare a immergersi in un mondo un po' retrò fatto di piccoli gesti, sussurri che esplodono anche in improvvisi moti di rabbia che si levano a squarciare una calma comunque mai monotona e a decifrare...

Track List:

Beauty Queen/Horses
Leather
Blood Roses
Little Amsterdam
Cornflake Girl
Waitress
Little Earthquakes
Upside Down
Winter
Precious Things
Caught a Lite Sneeze
Talula
Me and a Gun
Marianne
Silent all these Years
Muhammad my Friend
Pretty Good Year

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