Schegge policrome solcano il cielo grigio piombo, la mente vola verso spazi sconosciuti, perdendosi tra i flutti. La musica del 2562, verrebbe da dire, la colonna sonora perfetta per un cyber-aperitivo in astronave, in compagnia del vostro partner meccanico.

Scherzi a parte, l'opera prima di Dave Huismans è un lavoro ritmicamente complesso, in cui progressioni techno incontrano la dubstep più fumosa, un connubio di bassi, riverberi e suoni digitali che impressiona, lentamente, dopo ogni ascolto. Le tracce si succedono in cuffia e noi avanziamo confusi, seguendo un percorso straniante che conduce fino alla meravigliosa "Greyscale", un prisma multicolore di suoni e vibrazioni che termina con un basso pulsante, a ricordare quasi il battito cardiaco. Emozionante. Alla fine del viaggio, la voglia di partire per una nuova crociera nello spazio si ripropone con forza. Perchè non assecondarla?

"Aerial" è un disco ipnotico, minimale, per certi verti mistico, una piccola gemma della contemporaneità che si lascerà scoprire con calma, per poi risplendere di luce propria. Il futuro è qui tra noi, non resta che chiudere gli occhi e immergersi, senza aver paura...

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