Non lo nego, le band casiniste mi sono sempre piaciute. Quelle che più fanno rumore e più ti coinvolgono. Il caso dei 30 Miles è uno di questi e pur essendo partito prevenuto a causa di una bio che cita una loro versione di “Hey There Delilah” dei Plan White T's mi sono dovuto ricredere ben presto.

Questo trio fiorentino nato nel 2009 e con un EP autuprodotto all'attivo ci sa proprio fare. Basta ascoltare il brano che dà il titolo al disco - “The Smiles Of Rage & Paranoia” - per capire di cosa stiamo parlando: di un combo formato da teenagers senza scrupoli, che imbracciati gli strumenti scaricano tensioni ed energia senza limiti. Stop and go, suoni ruvidi e un cantato la cui tonalità è anomala ma sa farsi apprezzare, questo è il concentrato di questo disco, veloce da far spettinare i capelli e lucido quanto basta a portare a termine il compito con estrema semplicità. A tratti hardcore melodico californiano e a tratti rock'n'roll, il disco dà il meglio di sé ogni qualvolta la band accellera i ritmi, fatto che capita molto spesso all'interno della tracklist proposta.

Cercando una possibile lista di nomi direi primi Billy Talent e Subways periodo “Rock & Roll Queen”, i primi per energia e gli ultimi per quel modo di porsi in chiave rock che tanto piacque. I testi sono un continuo susseguirsi di metafore, rime e similitudini che rendono i concetti ancor più interessanti, tra tematiche sociali, filosofiche e come loro stessi dicono di avere “un debole per la psicologia dell'interpretazione dei sogni basandosi su teorie proprie”. Insomma una produzione da psichiatria a dirla tutta. A questo punto la domanda che sorge spontanea è cosa aspettarsi dai 30 Miles in futuro? Difficile saperlo, ci sono troppi ingredienti in pentola per avere idee chiare in merito, aspettiamo e vediamo. Per il momento ci si accontenta di questo ottimo disco, questa è l'unica certezza. Giovani ribelli crescono, eccome se crescono.

Carico i commenti...  con calma