Nonostante l'album sia ufficialmente uscito oggi, il p2p fa miracoli, per cui mi prendo l'"esclusiva" sull'ultimo album dei 30STM.

A cinque anni da "A beautiful lie", che li aveva consacrati re della scena emo-frangiomane, il gruppo sbarca con un approccio sicuramente diverso e con diverse frecce al suo arco. Presupponiamo che a mio giudizio siamo ben lontani dal capolavoro "space rock-post grunge" che era stato il primo disco, omonimo, non togliendo che questo "This is War" può potenzialmente attirare a sè sia i fan storici che coloro che si erano affezionati alle melodie catchy del secondo lavoro.

Cosa emerge? Sicuramente, prima fra tutte, la voce di Leto, che dimostra e conferma un gran talento e una malleabilità invidiabile, passando da acuti "grattati" a dolci sussurri, sfoggiando un registro capace di passare dal rock più duro a un pop ben interpretato. Secondo poi il fratellone batterista, che si rivela sia un grande sperimentatore elettronico sia un player da urlo, che sfodera ritmiche perfette ad ogni situazione e mai scontate. E dulcis in fundo, l'intero album sembra circondato da una grande ispirazione e sperimentazione, anche se, purtroppo, in alcune circostanze non pienamente sviluppato. Tra gli episodi minori dell'LP potrei porre "Alibi", una ballata dolce e orecchiabile, ma già sentita e pure parecchio, oppure "100 suns" trainata da un chorus scontatissimo o infine "Stranger in a strange land", che potrebbe richiamare al primo disco, dico potrebbe perché non lo fa in totalità e annoia parecchio. Spiccano invece il singolo trainante "Kings and Queens", tanto catchy quanto mastodontico e potente, la title track, in cui Leto sfonda le casse con acuti meravigliosi, o anche la chiacchieratissima "Hurricane", che vede il featuring con Kanye West e una buona dose di elettronica. Cito ancora "Search and Destroy", forse un po' meno "pensata" ma altrettanto coinvolgente ed emozionale. Interessantissima poi l'iniziativa del gruppo di campionare migliaia di voci di fan per poi inciderle nei cori delle canzoni (Kings and Queens, Vox Populi), il che fa capire quanto sia importante per loro la partecipazione al di là della musica.

Che dire, Leto e compagni sono tornati più carichi che mai e a quanto pare in vena di stupire gli ascoltatori. 

Gli do un 3.7 arrotondato a 4, e ne consiglio vivamente l'ascolto. 

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