"Duke Nukem Forever" è uscito con un leggero ritardo di circa 14 anni che in termini video ludici equivalgono al tempo intercorso tra la morte di Gesù e la salita al potere di Hitler. Ritardi a parte il titolo era molto atteso soprattutto dai videogamers di vecchia data che ricordano con nostalgia i Duke 2d e il leggendario Duke Nukem 3D che ai tempi dell'uscita venne ritenuto tecnicamente superiore al primo Doom.
Venendo al gioco in questione senza rivangare il passato Duke Nukem Forever ci mette nei panni dello stereotipo assoluto del maschilista pompato di steroidi puro e duro. Duke è talmente stereotipato ed egocentrico che fa ridere solo per questa ragione e le gag durante le missioni non mancano.
Grazie al mirabolante Unreal Engine la grafica e il motore fisico sono al passo coi tempi, al contrario il gameplay si rivela retrogrado e ultralineare. In tutto il gioco dovrete sempre procedere avanti per i livelli ammazzando alieni e superando ostacoli e se a ciò aggiungiamo tempi di caricamento frequenti per porzioni di scenario abbastanza ridotte si capiscono i motivi per cui è stato stroncato dalla critica.
Per quanto se ne dica, l'ultimo episodio del Duca (scusate il gioco di parole alla Totò) non è affatto brutto, ma dopo 14 anni si ci aspettava qualcosa in più sopratutto in termini di longevità visto che la durata complessiva è di circa 15 ore. Per chi apprezza il linguaggio scurrile, la colonna sonora roccheggiante, le gag spesso volgari e una specie di satira del Supermacho dove la parola narcisismo diventa un eufemismo, allora il divertimento non manca.
La trama si può riassumere in quattro righe: dopo avere sconfitto in passato gli extraterrestri e salvato la terra Duke si gode una specie di pensionamento e vive come un superdivo fino al giorno in cui gli alieni non tornano sulla terra per vendicarsi del nostro eroe. Gli ruberanno persino le sue due sgualdrinelle... ehm, ragazze gemelle, dimostrando così che si tratta di una questione personale.
Non mancano gli scontri sboroni contro i boss ne è l'esempio ammazzare un ciclope in un campo da football per poi calciare il suo occhio segnando un ace.
Duke può incassare tanti colpi quanto è elevata la sua barra dell'ego che funziona un po' come fosse uno scudo protettivo il quale si ricarica sia dopo un tot di tempo senza subire danni sia dando il colpo di grazia a un alieno neutralizzato. Questa barra aumenta permanentemente ad ogni boss sconfitto ma durante i livelli ci sono molti modi per farla salire, dal sollevamento pesi, al pisciare, al vincere un minigioco, al guardarsi semplicemente allo specchio.
Per la serie donne e motori non mancherà la sequenza a bordo di un potente mezzo di locomozione con il quale compiere prodezze (una macchinina giocattolo).
A chi piace il personaggio e desidera spegnere il cervello andando a "spaccare culi alieni" tanto per usare un espressione alla Duke può farci un pensiero. Se invece non digerite l'eccessiva linearità e siete alla ricerca di un esperienza di gioco profonda cercate altrove.
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