28/09/06: Unica data italiana del tour europeo dei (+44), che per chi non li conoscesse ancora sono un nuovo gruppo formato da Mark Hoppus (ex-basso dei Blink 182) e Travis Barker (ex-batteria Blink 182) con la partecipazione di Shane Callagher primo chitarrista (ex-The Nervous Return) e di Craig Fairbaugh chitarra ritmica (da segnalare che Tim Armstrong tentò di produrre un suo cd tempo indietro).

Da grande estimatore degli oramai deceduti Blink non perdo l'occasione di andare a vedere questo gruppo nonostante il cd debba ancora uscire. Il concerto si tiene al Rainbow Club di Milano, un club veramente molto piccolo. Sono a 10 metri dal palco e l'affluenza di gente è molto buona, superiore alle mie aspettative. Dopo poca e comoda attesa aprono le danze i "The Jersey line" gruppo spalla in sostituzione dei "Vanilla sky". Fino a li per me sconosciuti questo gruppo si rivela buono con delle sonorità molto orecchiabili e con un basso che nonostante problemi tecnici di audio risalta molto. Ma è il dopo che mi interessa: rivedere 2 componenti dei Blink dopo la loro ultima esibizione di Bologna nel 2004 (SPERO!!) mi incuriosisce.
Finalmente escono i Plus 44... Mark prende posto al centro del palco con i 2 chitarristi al fianco e Travis alla batteria in posizione sopra elevata. Il concerto fila liscio come l'olio per un'ora circa nonostante non sapessi quasi tutte le traccie e il risultato, devo dirlo è molto buono. Un pop-rock con influenze elettroniche evidenti che spacca di brutto, canzoni molto energiche che ti fanno saltare già al primo ascolto.. Mark riesce a tenere il palco alla grande, suona molto bene (è molto migliorato rispetto ad una volta) e mantiene sempre la sua vena di stupidità improvvisando anche uno scatch molto divertente con Travis, i due chitarristi sono molto precisi e decisi (unica pecca: si vede che erano inchiodati al palco perché non si sono mossi da quel mezzo metro in cui erano), e poi c'è lui: ragazzi TRAVIS BARKER è uno spettacolo!!! Ha una tecnica formidabile supportata da una velocità e una grinta innata nel picchiare le bacchette sulla batteria; e poi ha di quelle movenze che per capire bisogna vederselo dal vivo.
L’unica traccia che conoscevo è “No it isn’t” cantata da tutto il club a squarciagola, canzone molto bella che parte tranquilla per poi esplodere alla fine, che parla in maniera abbastanza esplicita della fine dei rapporti lavorativi e di amicizia con Tom DeLonge. Spero che l’ottima impressione avuta al concerto si confermi all’uscita del cd. Una cosa di sicuro l'ho capita: non si possono tentare paragoni con gli Angels and Airwaves di Tom, due mondi completamente differenti (da qui si capiscono molte cose).

Ciao a tutti e lasciate stare i vostri banali e monotoni insulti ai Blink 182!

P:S.Mi dispiace se del concerto e delle canzoni non posso dirvi molto altro ma le tracce non le ho in testa e non ho il raffronto con le versioni in studio di registrazione, sono andato solo ad impressione..Ciao!!

Carico i commenti...  con calma