Non ho mai amato in particolar modo il punk rock melodico, erroneamente ho sempre associato il genere con i Green Day e l'ultima scena del punk made in MTV. Quando il mio cuore era aperto solo ed esclusivamente alla musica metal vedevo i musicisti punk come una congrega di pessimi suonatori e basta, fortunatamente dopo diversi anni sono riuscito a comprendere che il virtuosismo tecnico musicale nel 95% dei casi riesce solo a rendere una canzone inascoltabile. Morale della favola? Evviva i 7 Seconds!
Era il 1984 quando due fratelli di Reno (Nevada) formano questa band, direi proprio nel miglior periodo dell'Hardcore americano, seguendo i buoni principi dello straight edge, non a caso nello stesso periodo in cui i loro "cugini" positivi di Washinton i Minor Threat divennero i padrini del punk americano.
"The Crew" è stato il loro primo album, senza dubbio il più incontaminato, il più rabbioso e veloce lavoro che 7 Seconds abbiano mai eseguito. Musicalmente ingenuo e fresco, composto da canzoni semplici ed efficaci, pochi riff per canzone ma con molta carica. Tutto ciò giustificato pienamente, sia dal genere, che per l'età dei musicisti. Si può ascoltare la voce di Kevin Seconds, era ancora un ragazzino; ma chiariamo, un ragazzino con talento e molte buone idee. Coretti melodici a volte "sinistri" sono l'ingrediente che rende tutto ciò un ottimo album, inconsueto e completamente differente dallo standard punk del momento.
Delle 18 canzoni del disco, solo dieci superano il minuto e di queste solo due arrivano ad un record di due minuti, tutte le altre si aggirano dai trenta ai cinquanta secondi.
I testi del disco sono basati sulla reazione, rifiuto alla droga, rifiuto all'alcool, antirazzismo rifiuto di omologarsi con la società americana. Cercano di incoraggiare i ragazzi a non essere deboli e restare se stessi nonostante ciò che gli altri pensassero, senza cadere nelle trappole del conformismo, non dover aspettare i 21 anni per potersi ubriacare nei bar ma essere attivi naturalmente, non farsi ingannare dagli stereotipi e cercare di vivere una vita sana e lunga di cui essere fieri.
L'hardcore positivo sembra un eresia solo pensando alcune delle fondamentali band punk "live fast die young" basta ricordarsi dei Germs di Derby Crash o i Poison Idea di Pig Champion, comunque sia in america il movimento dette una svolta a molti ragazzi, rendendo il genere quasi più gettonato del punk nichilista. Anche se il mio stile di vita non è propriamente catalogabile con l'aggettivo positivo posso dedurre ugualmente che i temi dei 7 Seconds sono validi ed attuali e credo che lo saranno per sempre.
In conclusione posso dire che questo album è indispensabile in qualsiasi collezione, sana musica in tutti i sensi...
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