Quando si parla di hardcore punk melodico i più storcono giustamente il naso, visto il surplus di band mediocri che da metà anni '90 in poi suturano la scena sulla scia del successo di NOFX, Bad Religion e Pennywise. Eppure, se si guarda fra i capostipiti del genere, nei primi anni '80, si scoprono numerose band molto più che valide: basti pensare ai seminali Adolescents, ai Descendents, agli stessi Bad Religion e, ultimi ma non certo ultimi, i 7 Seconds. Questi ultimi, nati nel '79 per volere dei fratelli Kevin Seconds (voce) e Steve Youth (basso; ancora oggi portano avanti la loro creatura con line-up piuttosto instabili) sono ricordati per la loro energia fortemente positiva e ottimista, ventata d'aria fresca in una scena altrimenti tradizionalmente pessimista e nichilista, anche laddove le proposte musicali si facevano più melodiche; hanno un unico, parziale precedente nei soli Descendents.

Attenzione: "melodico" non è necessariamente sinonimo di "moscio", anzi. I 7 Seconds spaccavano il culo, proprio in virtù della carica positiva che li animava. Quello che rende grande, grandissimo l'album in questione (uno dei migliori dischi punk degli anni '80, a parer mio), loro secondo LP dopo svariati demo, 7" EP e l'esordio sulla lunga distanza "The Crew" del 1984, proprio questo perfetto equilibrio fra potenza e melodia, fra tupa-tupa e cori orecchiabili, fra vitalità e urgenza di esprimerla. Vale la pena citare a proposito l'impegno della band del Nevada con la Youth Crew, subcultura newyorchese a loro affine resa celebre, oltre che dagli stessi 7 Seconds, dagli Youth Of Today e dai Gorilla Biscuits.

Consta solo di nove traccie, questo album del 1985 (verrà arricchito di altre cinque traccie live nella ristampa), ma ognuna di esse è una perla, un piccolo gioiello misconosciuto: si passa dalla violenza hardcore dell'opener "Regress No Way", di "Spread", di "Strenght" a inni memorabili come la splendida title track, la cover di "99 Red Balloons", "Remains To Be Seen" e soprattutto l'anthem "We're Gonna Fight", una delle canzoni più famose della band. Sono tutti brani che s'insinuano subito nella memoria e lì rimangono: è davvero difficile non affezionarsi a questo album, se ami certe sonorità.

Dopo quest'album, tuttavia, il gruppo inizierà ad allontanarsi dal suono hardcore, preferendo sonorità a loro più affini, più melodiche e rilassate, sempre mantenendosi su alti livelli: solo da metà anni '90 in poi ritorneranno sui proprio passi, verso le loro radici, probabilmente per accodarsi al nuovo fenomeno punk melodico che in quegli anni andava fortissimo. Ad ogni modo, se volete scoprire questa band eccellente, vi consiglio di partire da questa manciata di piccole, grandi canzoni.

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