Le copertine degli album degli 883 sono sempre state particolarmente originali, con la loro grafica fumettosa e colorata. . . Qui si cambia: sulla parte frontale del booklet il logo gigantesco della band si taglia su un collage di titoli di giornali riguardanti il gruppo musicale, testimoni, insieme all evocativo titolo ("Gli anni") del tempo trascorso dal loro debutto.

Passiamo ora al succo della recensione ovvero all analisi dei brani del cd. Esso risulta piuttosto contenuto nel numero delle tracce (in fondo 17 non sono moltissime, tenendo conto che ci sono greatest hits composti da almeno 2 cd) ma tali tracce sono davvero ben scelte: si va dalla melodica "Io ci sarò", a "Nord Sud Ovest Est", alle scatenate "Rotta per casa di Dio", "Tieni il tempo", "La regola dell'amico". Non mancano , poi le intramontabili "Hanno ucciso l'uomo ragno" e "Sei un mito": veri e propri inni generazionali e trait-d'union tra gli anni 80 e i 90, indimenticabili colonne sonore di serate passate in compagnia. Notevole è la presenza di brani più melodici, come la struggente "Come mai" e le meravigliose "Una canzone d'amore" e "Gli anni". Quest'ultimo pezzo riassume nelle sue note tutta l'atmosfera del disco, un po' malinconica ma allegra allo stesso tempo.

In chiusura segnalo anche la presenza di un brano live, "Leggero", riuscita cover dell'omonimo successo di Ligabue in cui non è più la roca voce del rocker emiliano a farla da padrone, bensì quella un pò più sottile (ma altrettanto bella) di Max. In definitiva, "Gli anni" è un lampante esempio di greatest hits degno di questo nome: sintetico, curato (va apprezzato anche l'inserimento dei testi nel booklet) e capace di regalare grandissime e insospettaboli emozioni già dal primo ascolto.

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