In giro a 30 all'ora con i finestrini giù, qui non si fuma lo sai anche tu. Occhiali d'ordinanza, braccio fuori come se fossimo gangsters di Los Angeles.

1995. Gli 883 portano a termine il loro nuovo viaggio a due anni di distanza dal grande successo di "Nord sud ovest est". Ancora erano lontani i tempi in cui Max Pezzali, icona pop di un decennio, si sarebbe lasciato alle spalle la schiettezza e l'ingenuità di quei racconti che hanno scolpito le menti e i cuori di un'intera generazione. E ancora capita che qualcuno, prima di addormentarsi, non riesca a togliersi dalla testa l'attacco di una canzone. Le notti non finiscono...

Cos'è "La donna, il sogno & il grande incubo"? Amore, amicizia, desideri, nostalgia: in una "parola", 883.

In quest'opera, le classiche sonorità della band sono arricchite da arrangiamenti più intriganti e prettamente Elettropop.
Max & co ripartono più o meno da dove ci avevano lasciati. Quattro ragazzi, amici di vecchia data, montano in macchina e vanno in giro per la città. Nessuna meta, tanta voglia di cazzeggiare e la radio a 1000 watt! Le chitarre e i synth del grintoso pezzo di apertura introducono magistralmente i tre pezzi seguenti.
Max dipinge storie. Ci parla di lui e della sua - e non solo - vita, della sfiga che lo perseguita, ma che alla fine rafforza i legami d'amicizia (Fattore S), di quando si è innamorati e non si riesce a dichiararsi per timidezza o per paura di un rifiuto (Ti sento vivere) e di quella sensazione di distacco che si legge sul volto di chi si è lasciato da poco e non riesce a pensare pensare ad altro (Senza Averti Qui).
Il ritmo è riacceso da "Tieni il tempo". Il caro Max sembra improvvisamente volerci dire che forse è meglio ballare e non pensarci più, mentre un'atmosfera esotica riporta alla mente quella di "Nord sud ovest est". Atmosfera che cambia nuovamente non appena parte l'inattesa title track "Il grande incubo" e gli effetti sonori immergono l'entusiasta ascoltatore in un mondo da quasi film horror di Dario Argento: per fortuna si tratta solo di un sogno ed alla fine il protagonista riesce a fuggire dall'inquietante Dream Motel.

"Una canzone d'amore" non è che l'ennesimo capolavoro di espressività che Max Pezzali regala al suo pubblico. Se un giorno io riuscissi a entrare nei sogni tuoi, mi piacerebbe disegnare sulla lavagna del tuo cuore i sogni miei...
Il cammino prosegue armoniosamente fino a trovare la sua degna conclusione in "Gli Anni", storica hit della band di Pavia che con la memoria ci riporta indietro a quando il mondo era diverso.                                                                                                                                                                                         

O forse siamo noi che siamo cambiati?

Il tempo passa per tutti lo sai. Nessuno indietro lo riporterà... neppure noi. 

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