La generazione dei '90 era rappresentata da continui cambiamenti, soprattutto nell'ambito musicale si continuava a scoprire nuovi orizzonti e nuove sonorità. Gli 883, una delle colonne sonore più importanti degli adolescenti di quegli anni, realizzano il loro terzo album nel 1995, dopo aver pubblicato il buon "Hanno Ucciso L'Uomo Ragno" e "Nord Sud Ovest Est", facendosi notare per le loro canzoni pop con testi semplici, la maggior parte delle volte quasi banali, ma che nascondevano grandi significati che giustamente solo i giovani riuscivano a capire al volo, per il fatto che se parlavi con un adulto di Max Pezzali e Mauro Repetto rispondeva: "Quei due sfigati che cantavano Jolly Blue la sala giochi?".
Con questo nuovo lavoro il duo cambia registro: si dimostra un album dove viene introdotta anche la musica elettronica, i testi più arrangiati, le melodie più studiate e arrangiate, eppure il loro stile inconfondibile è rimasto sempre quello, ma forse è addirittura migliorato. Il disco quindi è ricco di canzoni orecchiabili e allegre dove l'argomento è più o meno sempre quello: le disavventure dei giovani nelle loro azioni, dai primi amori ai primi disastri: "La Radio A 1000 Watt" e "Fattore S" sono due canzoni pop spericolate e orecchiabili, con buone sonorità e un classico testo stile 883. "Ti Sento Vivere" è una romantica e dolce canzone pop sulla timidezza con un bel testo e una bella melodia, "Senza Averti Qui" è un'altra perla di questo album, che affronta ancora l'argomento adolescenti. Già dopo l'ascolto dI "Tieni Il Tempo" ci si rende conto che i due Max e Mauro stanno crescendo musicalmente, creando una hit con ritmo caraibico: una delle loro canzoni meglio arrangiate non solo dell'album, ma forse anche dei loro album. Il disco prosegue con altre canzoni pop romantiche ("Una Canzone D'Amore"), simpatiche canzoni pop ("Gli Avvoltoi" e "O Me") e musiche stile pop elettronica ("Musica"). "Il Grande Incubo" è un'altra perla dell'album, anche se non la migliore, con una atmosfera molto cupa all'inizio fino a sfociare nel classico ritornello allegro alla 883.
Alla fine lasciamo un grande must del duo, forse la più famosa: "Gli Anni", un buon finale di questo album. Gli 883 realizzano così uno dei loro lavori più grandi, anche se non il migliore, poiché la loro vena artistica (che si verificherà più che altro in "La Dura Legge Del Goal") non convince molto i soliti ascoltatori snob di musica pop.
Tuttavia non nascondo che con questo album hanno dimostrato che la musica li stanno trasformando da bene in meglio....peccato che dopo "Uno in Più" e dopo l'abbandono di Repetto, il caro Max perderà molto.
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