Un disco potente e tuonante. Convincente e mostra alcuni aspetti di ottima qualità. Alcuni punti di forza come la voce di Mega il rapping di Luca Zulù e suoni estremamente avanti. Tecnologia e politica perfettamente fuse dalla posse in una dimensione napoletana. Forse non tutte le loro prese di posizione sono condivisibili ma si fanno ascoltare grazie alla musica.
Comincia adesso è martellante hip-hop ed elettronica made in UK Mega si mostra in ogni suo possibilità tra ritmi sincopati e spediti distorsioni vocali e purezza poi l’intervento di Zulù si mostrerà un costante del disco e qui promette molto bene dando un indizio della sua velocità e dei suoi temi. Sfumature poteva essere un ottimo spunto per il disco di Meg accelerazioni ritmiche suonini strani e basso ben presente. L’anguilla è combat-rap a Napoli come nella cover e degno quasi dei Rage Against The Machine il testo ha delle intuizioni grandissime la capacità verbale del nostro è mostruosa.

Come un’anguilla mi muovo veloce sguscio e rifuggo la fine precoce che mi hai preparato, il mercato è già pronto, ‘a padella è sul fuoco ma io so’ comm’anguilla e pirciò cambio gioco e mando a ‘ffa nculo te e il tuo mercato di gente per bene fatto di video e canzoni per bene buone per la tua realtà virtuale la radio e la tele ne sono piene di facce serene e rassicuranti che van bene per tutti quanti mamme e bambini, ladri e assassini gente per bene che si offende se dico pene e ppo votano a Berlusconi, Prodi, Dini, D’Alema, Fini mo se porta pure ‘a Bonino e va fà mmocc’a chi v’è mmuorto è tutto quello che ho da dire a torto o ragione, il fatto è che non so’ per bene la mia faccia non è serena incompatibile col sistema che rivuole tutti quanti allineati e sorridenti a lavorare nella grande catena di montaggio sociale nella quale lavoro da anni e sono tanti anni che voglio sabotare Sabotare e sovvertire è questo il mio lavoro e questo è quello che so fare sabotare e sovvertire è questo il mio lavoro ma tu non lo puoi capire Sabotare e sovvertire Sabotare!

Credo che l’uso di certo espressioni napoletane riporti allo slam tipico dell’hip-hop americano coniugandolo nella tradizione partenopea e dunque anche in parte nella sua dimensione sonora. Mega poi gioca con i suoni e la parole e l’intervento di Kenny D. riporta sui binari frenetici del rap. All’antimafia è splendida e suadente un po’ raggamuffin ed è la più inserita nella tradizione napoletana: Zulù canta solo in dialetto e Mega lo rileva orgogliosa magnificamente sensuale semi-dub per poi ripetere I’m not doing anything wrong so let me smoke my joint and go to work!
Manifesto sonico è sicuramente Sub inno ai 180 bpm ed al sub woofer con Mega come sacerdotessa. E Comuntwist è l’alter-ego politico che esprime con orgoglio ed ironia il loro essere comunisti combattivi e moderni. Some say this some say that con la partecipazione di General Levy è perfetta per i sound-system e le dance-hall. A una donna è una gran ballata ma prepara solo il palato alla magnifica Povera vita mia. Tema sociale visto dal privato un lento hip-hop esistenziale in cui ancora una volta Zulù dà il meglio di sé. Come dei Cypress Hill partenopei anziché messicani. Il disco si chiude con El pueblo unido che è il migliore epilogo. L’arrangiamento elettronico minimalista regala una veste innovativa a questo canto di ribellione e nel ritornello ci sono tutte le voci sentite ai cortei ed alle feste alle manifestazioni.

Carico i commenti...  con calma