Un manager o comunque chi segue una band con poca esperienza dovrebbe avere innanzitutto la prontezza di portarli verso le scelte più opportune. Non chissà cosa, ma perlomeno far evitare a una band esborsi economici per un EP questo magari sì, visti i tempi che corrono e le vendite pari allo zero nel campo musicale. Gli A Hero Named Coward si presentano al grande pubblico con “Choices”, cinque brani metalcore oriented che hanno tutti quegli elementi cari alla ondata new school statunitense capitanata dai vari Blessthefall e We Came As Romans: dualismo vocale dove le tonalità melodiche hanno sempre più spazio, breakdown piazzati con più attenzione rispetto a quando prese piede il genere e l’introduzione di campionamenti e synth in contesti prettamente “core”. Tutto nella norma insomma, a iniziare dalla produzione che tende come nella maggior parte dei casi a irrobustire in maniera vigorosa il sound del combo bresciano portandoli la produzione ai livelli standard imposti dal mercato. Ciò che manca a questo mini – come spesso e volentieri accade quando si parla di metalcore – è quell’imput personale che ti fa ben sperare, in quanto sì, i Nostri sono sicuramente istruiti in materia ma hanno offerto ben poco in fatto di personalità. “Walls” è l’esempio di canzone dalla quale ripartire, ossia l’unica dove gli A Hero Named Coward hanno osato avvicinandosi più all’hardcore new school. Un EP fortunatamente non basta a fare sentenze, per questo motivo mi limito a rimandare questo “Choices” sperando in sviluppi di tutt’altra pasta nel breve periodo.
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