Sono Salàd. Torno da queste parti in un buco di tempo che ho a disposizione tra un’esplosione e l’altra di deretani di malviventi (ho un’agenda particolarmente fitta di impegni in questo periodo). Ci ho preso gusto a parlare di progetti di musical rock incentrati su super eroi, che non hanno avuto successo. Il disco di cui parlo questa volta è uscito alla fine del 1974, evidentemente la metà degli anni 70 è stato un periodo buono per questo bizzarro genere musicale costituito da musical destinati al fallimento. Il supereroe in considerazione è il terzo Flash della storia del fumetto, il più sfigato, quello che mi sta più simpatico. Dopo il Flash DC in superpippo rossa e fulmini gialli, e il più nobile Flash Gordon, ecco il Flash “senza paura”, alle prese con le lussuriose donne zorg.

Segnalo il disco non certo perché sia possibile trovarci dentro idee musicali particolarmente innovative per il periodo storico in cui uscì, ma per il fatto che si tratta di un oggetto curioso sotto vari punti di vista. Le sue origini si perdono nelle nebbie del tempo, ma pare siano riconducibili a proto idee ‘Gorillaz’ e ‘Rocky Horror Show’ avute da tali Dave Pierce, paroliere, e Steve Hammond, chitarista, di cui non so assolutamente nulla. La storia di Flash Fearless, da progetto iniziale, sarebbe dovuta essere raccontata attraverso tre prodotti artistici: un fumetto inventato di sana pianta per l’occasione dal disegnatore Paul Sample, un disco ed un musical. Probabilmente era già in programma la realizzazione di un prologo (un’altra proto-idea, alla Star Wars stavolta) e un seguito. Quel che rimane di tutto ciò è questo disco incentrato sulle parti 5 e 6 della storia, e il fumetto al suo interno.

Un’altra stranezza è il fatto che nella sua realizzazione è stato coinvolto un numero considerevole di grandi musicisti dell’epoca: John Entwistle, Alice Cooper, Keith Moon, Kenny Jones, Justin Hayward e molti altri, ma ciò non ha impedito alle menti dell’iniziativa di fare sotto l’aspetto commerciale un buco nell’acqua .

L’ossatura di tutto il disco è il basso di John Entwistle, l’unico musicista a comparire in tutti i pezzi, ed è probabilmente lui la particolarità sotto l’aspetto musicale che merita di essere segnalata. Come suo solito J.E. crea linee belle gustose e originali, che in fase di produzione sono state messe ancora più in primo paino che nei dischi Who. Nella maggior parte dei pezzi utilizza (credo) un compressore e un fuzz che donano al suo basso un suono bello marcio ed aggressivo. In generale la musica è molto piacevole, pur puzzando abbastanza di naftalina. Le voci che si alternano nei vari brani sono molto belle (Elkie Brooks, Jim Dandy, Alice Cooper, James Dewar). Rock, Rock n’ Roll, Funk, Country Rock, tutto fortemente aromatizzato anni 70, e quanto si trova in questo disco. I pezzi migliori a mio parere, sono i due psycho rockabilly in cui alla voce c’è Alice Cooper (‘I'm Flash’ e ‘Space Pirates’) e la particolarissima ‘Sacrifice’, caratterizzata da una strana sequenza di accordi, ritmo lento e altalenante e cori che creano un’atmosfera simile a certi pezzi di ‘Hair’.

Bene, è tutto. Non fregherà un cazz a nessuno ma mi son deciso a farmi un costume. Ho optato per un tutone verde con una lattuga stilizzata sul petto e i miei affari vanno a gonfie vele. Ora vado ad affrontare la mantide religiosa uxoricida. A presto.

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