La curiosa entità che risponde al nome di Aarni altro non è che il parto della mente folgorata di un tal finlandese Markus Marjomaa, un musicista che coltiva la passione per il mistero e l'arcano, la magia, l'esoterismo, il folklore, la psicologia, la filosofia e, cosa più importante, il Doom. Gli stessi ingredienti che vanno poi ad amalgamarsi nelle sue bizzarre composizioni musicali.
Cos'è dunque "Bathos"? "Bathos" è come quei simpatici funghi in copertina: buffo e coloratissimo ma anche velenoso e, naturalmente, allucinogeno. "Bathos" è folklorismo, avanguardia, ricerca, astrazione, scoperta, è la sottile paura ancestrale verso ciò che non si conosce. "Bathos" è poliglotta, parla l'inglese e il latino, comunica tramite un linguaggio criptico, anticonvenzionale, per immagini, per via subliminale. "Bathos" è confusione, è l'esplorazione di un bosco senza riferimenti e senza memoria, piacevole da percorrere, ma da cui non se ne esce vivi.
"Bathos" è Doom, certamente, altrimenti non si spiega il riff portante (e sbilenco) di "Squaring The Circle", ed i tanti altri che seguono. "Bathos" è fantasioso, dinamico, ipnotico, squilibrato, psichedelico, è oltre l'orizzonte degli eventi. "Bathos" è epico, atipico, ma anche grottesco e commovente, è un puzzle senza forma i cui pezzi si incastrano alla perfezione, uno spiazzante labirinto mentale chiuso su sé stesso. "Bathos" è un flusso continuo di suoni onirici, stati mentali alterati, è divertente come una giostra pericolosa (e pericolante), è oltre la normale percezione della realtà. Sogno. Destrutturazione. Spirale. Loop. Ignoto. Bathos. Aarni. Bathos...
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