Qualcuno, forse, la ricorda urlare, nel meraviglioso Freedom Suite Now, We Insist! da poco rispolverato su queste pagine. Per ciò che mi riguarda le devo, come debito, incolmabile, l'aver introdotto un assolo selvaggio e disperato del mio amichetto Eric Dolphy in Mendacity, sempre a firma del suo ex-marito Max Roach. Qualcuno, ancora, la ricorderà come attrice, nel Mo' Better Blues, joint dello Spike Lee (è la mamma del protagonista Denzel Washington). Qualcuno, ancora, forse nemmeno sa chi sia.
Si chiamava Abbey Lincoln. 1930 - 2010. Faceva la cantante, l'attrice, scriveva canzoni. Attivista, nel Movimento, con la M maiuscola di quegli anni. Si sposa con Max Roach, divorzia nel 1970.
Sparisce. Per vent'anni. Nessuno sa, nessuno si chiede dove sia stata. Ritorna, nel 1990. E la Verve le offre un contratto per dieci dischi. La Verve, dieci dischi, lei ha sessant'anni. I dieci dischi li fa.
Uno, con Stan Getz, non si può non ricordare per un favoloso Bird Alone, o per la da me amatissima Brother Can You Spare a Dime.
Questo è un disco del 1994. Robe sue. Una bellissima canzone, come Throw It Away, cosa vi devo dire.
Io, di voci femminili ne capisco poco. Oddio capisco poco in generale di quasi tutto, ma di voci femminili meno. Lei non è un'acrobata. Non mi pare estesissima. Non un timbro di quelli indimenticabili. Però l'aria di chi ha vissuto. E se l'è cavata. Ed è riuscita a sopravvivere. No, a vivere. E a rimanere bella. Decisamente bella. Ed essere la stessa che trent'anni prima urlava la rabbia, la rivolta. A rimanere la stessa, cambiando completamente. Con quell'aria di dire: amico, lo so cos'è la vita. Ecco, una roba così. Che fa anche bene.
E poi, mica lo so perché, da un po' di tempo a questa parte, quando sento qualcosa di nuovo, c'è la traccia numero quattro. Quattro non è nemmeno un numero che io ami particolarmente. La traccia numero quattro, se ne avete voglia, è questa qua.
Lei si chiama Abbey Lincoln. Magari, fatevi un fogliettino, scrivetecelo sopra. E di fianco, se vi va, un cuoricino, o un pugno chiuso, o quello che vi pare. Quello che ci ho messo io mica ve lo dico.
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