DeGenere: FOLK
......................................
Se io leggessi nella scheda di un qualsiasi artista che è catalogabile in questo genere sono praticamente certo che lo fuggirei senza neanche pensarci un secondo, ancora di più nel caso di esordienti. Cosa ci si immagina quando si dice folk? Musica semplice per persone semplici, niente che sia né sarà mai una pietra miliare, anzi direi più che altro la definirei musica "popolare", nell'accezione negativa del termine: quasi qualcosa di stupido. Cosa si intende parlando di "musica folk"? Atmosfere bucoliche, paesaggi campestri, suoni di strumenti un po' retrò.
Ed è esattamente così. E mi fa impazzire.Young Forever è un concentrato di musica irresistibile e sfido chiunque riuscire a non seguire i cori.
Ci si imbatte sin dall'apertura (A Friend Like You) in un vortice di mandolini, chitarre, arpe, violini, campanelline, e anche lo xilofono, suonati con discrezione e sensibilità da questo quintetto di giovani scozzesi. In Summer's Gone compare addirittura una pianola Bontempi accompagnata dagli archi.
Gli Aberfeldy fanno musica folk, gli Aberfeldy sono semplici, gli Aberfeldy suonano stupendamente e hanno realizzato una chicca unica.
La cosa più simile che conosco e alla quale poterli paragonare sono i Belle & Sebastian, ma che dire? ...Belle & Sebastian non mi hanno mai convinto più di tanto, questi Aberfeldy invece mi hanno conquistato, da 2 settimane mi porto dietro il loro cd dappertutto e lo ascolto a ripetizione (anche perchè la questione si risolve in 40 minuti scarsi distribuiti in modo eccellente su 12 tracce): quando succede questo, significa che nella mia vita è cominciata un'ennesima nuova "storia d'amore musicale".

Questi ragazzi stranamente non sono affatto abbacchiati dal grigiore e dalla nebbia tipici della loro natìa Edimburgo, anzi sprizzano ottimismo e gioia di vivere, sembra siano cresciuti nelle immense campagne dall'Indiana.Il brano che preferisco è la tenerissima Surly Girl, con le corde del violino iniziale violentate e strappate, quasi urlanti, poi ci pensano i cori e tutto l'arcobaleno degli altri strumenti a tranquillizzare. Something I Must Tell You invece, anche se ancora dominata dai cori, cambia totalmente registro, molto più veloce, addirittura ballabile, in grado di riampire di gioia le giornate uggiose con il suo ritmo incalzante.
Non ho ancora approfondito di cosa trattino i testi, ma già leggendo i titoli non credo che la profondità sia la caratteristica che li domini, è comunque giusto così: primavera, sole, ragazzi e ragazze, giornate all'aperto. Si propongono scanzonati e allegri, sarebbe assurdo che si occupassero di temi esistenziali e del loro disagio nei confronti del mondo (anche perchè posso dire senza rischio di smentita che di senso di disagio di rabbia non c'è nemmeno una minima traccia). Si potrebbe mai immaginare Jonathan Davis e i suoi Korn a cantare la gioia che gli procurano vivere e l'armonia delle cose?

Young Forever non cambierà mai il corso della storia della musica, è un disco dall'atmosfera agreste e delicato (forse anche troppo) che rischia solo di passare inosservato, preso a spallate (anzi "custodiate" se mi è passato il termine) dagli altri cd che gli vengono messi accanto sugli scaffali dei negozi. Si spera che il leone della copertina in-epiche-faccende-affaccendato riesca almeno ad incuriosire.
Ottimo esordio che strappa un convincente 4/5.
Sono felice di poter condividere questa scoperta e mi auguro di aver imparato una lezione per il futuro: credo che sia proprio il caso di ricalibrare i miei parametri e di essere meno rigido nel futuro, altrimenti potrei rischiare di lasciarmi scappare ottimi album.

Carico i commenti...  con calma