Tangeri, vigilia dell'Anno Mille: un vascello prende il mare. Un lungo viaggio porterà i suoi passeggeri a risalire le coste del Califfato di Cordoba, apogeo della civiltà islamica, per spingersi sino a Parigi, oscura città dell'arretrata Europa cristiana.

Un ricco mercante ebreo, le sue due mogli, la variegata compagnia che popola l'imbarcazione. Un'esplorazione dei fantasmi che agitano la cristianità in attesa della seconda venuta di Cristo. Un confronto tra gli scuri ebrei  mediterranei ed i pallidi ebrei delle comunità sorte nella fangosa regione del Reno. Lo scontro tra due visioni del mondo, incredibilmente distanti per quanto vicine, che portano con sé l'odore selvatico del deserto e quello umido delle paludi renane.

Libro scritto splendidamente a mio parere, con una prosa sinuosa e cesellata che molto ben si adatta agli argomenti trattati, allo sciabordio della nave, ai pensieri contemplativi che sorgono nella mente dei personaggi. La narrazione comincia lenta per poi montarti dentro sempre di più. E' un acquarello dai colori lievi, in cui la totale assenza di discorsi diretti mantiene i contorni della narrazione piacevolmente sfumati. All'inizio può suonare artificiale, poi ti scivola dentro.

Di Yehoshua avevo letto ed adorato precedentemente "L'amante". "Viaggio alla fine del millennio" é scritto in modo molto diverso, ma si nota la stessa maestria nella scrittura, che rende incredibilmente levigata la superficie delle storie narrate. Avendo letto di israeliano anche Grossman, noto una attenzione comune alla sensualità ed un modo particolare di trattarla che fa si che risulti irradiata in tutta la narrazione, anche dove non é protagonista.

Libro molto ricco e sottile, ma che certo qualcuno potrebbe trovare noioso. 

Da leggere per abbandonarsi al rollio della navigazione.

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