Gli Abscess sono nati dalle ceneri degli Autopsy per volontà di Chris Reifert (e Danny Coralles) figura di primissimo piano nel mondo del death metal. Di sicuro non si può rimproverare a tale personaggio la mancanza di coerenza in quanto è sempre stato alfiere del death metal più intransigente e Tradizionale a cui le chiavi di lettura sociologiche dei morti viventi non interessano, per lui sono solo mostri antropofagi che se va bene ti mangiano, se va male pure ti stuprano.

"Urine Junkies" è il primo lavoro come Abscess e per certi aspetti è un pò la prosecuzione dell'ultimo lavoro degli Autopsy "Shitfun" basti considerare titoli ed artwork: feci nel primo caso e urina nel secondo, con tanto di primi piani (quasi una sorta di divismo dei prodotti della digestione). Pure le liriche sono in linea col precedente lavoro, mix di gore e sesso malato che trattano di genitali marci, mutanti nati da un incesto, tracannate di sangue mestruale e infezioni. I punti comuni con gli Autopsy finiscono qua, infatti suono e produzione sono piuttosto diversi.

Per quanto riguarda il suono si nota subito un uso più vario delle vocals che variano dai classici growl a urla più strozzate, mentre la musica è un death metal molto grezzo con influenze grind e punk (sebbene più a livello di attitudine che di suono). Brani come "Urine Junkies" e "Unqueanchable Thirst" potrebbero essere la via di mezzo tra i Napalm Death del primo lato di "Scum" e i Repulsion mentre altri, come "Horny Hag" o "Suicide Fuck" (con tanto di coro), hanno un incedere, appunto, più punkeggiante. Vi sono pure dei brani in cui si sente qualche reminescenza compositiva della precedente band ad esempio "Raw Sewage" o "Blacktooth Beast". Le tracce sono state registrate in tre differenti sessioni, e si sente, offrendo sempre un suono ruvido e sporco.

Ottimo album privo di inutili virtuosismi e discorsi filosofeggianti, direi molto rock.

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