"One For The Road" è il secondo full lenght dei torinesi ABSINTHIUM, distribuito dalla Punishment 18.
In questi ultimi anni la scena metal del nord italia si stà sovraffollando di bands le quali si definiscono deathcore, moshcore o simili per cui non posso che esser piacevolmente sorpreso di trovare un gruppo il quale decide di suonare del sano heavy metal condito da qualche venatura thrash che mi ha ricordato in primis i Metallica del periodo "... And Justice For All".

La qualità audio è davvero buona - come la scelta dei suoni, distorsioni ed arpeggi - , tutti gli strumenti trovano perfettamente il loro spazio e ci si trova di fronte a dei musicisti con eccellente gusto compositivo, non è da tutti infatti utilizzare l'esatta porzione di tecnica al fine di rendere ogni canzone amalgamata con le altre senza cadere nello scontato.

L'unica pecca che mi riservo di segnalare sono gli assoli - notevoli e ben suonati ma che a volte tendon a risultare un pò meccanici - e la durata dei singoli brani (quasi tutti gli episodi abbondano sui 5 minuti mentre la conclusiva "Black Gown" giunge quasi a 6 minuti e mezzo... davvero eccessivo a mio parere visto il genere proposto).
Tornando al disco, oltre all'ottima prova strumentale c'è da segnalare un'eccellente performance canora di Alessandro sia sulle linee di arrangiamento vocale sia sulla pronuncia. La sezione ritmica (Dario al basso e Tommaso alla batteria) non sbaglia un colpo e la band riesce a sorprender in modo indirettamente geniale; la traccia "Circular Saw" trasmette infatti la sensazione di ascoltare due gruppi simultaneamente in quanto - nonostante resti perfettamente inserita nel platter - non sfigurerebbe nemmeno su un disco dei Disturbed, dimostrazione che gli ABSINTHIUM han il potenziale per muoversi su diversi orizzonti riuscendo allo stesso tempo a non perder di vista il contesto musicale originario. Altri punti di forza del disco sono sicuramente l'openener "The Course Of Blood", "Mr. Nothing" e "Skull" la quale - a mio parere - oltre ad esser introdotta da un bellissimo arpeggio evidenzia al meglio le varie doti chitarristiche di Franco.

Mi permetto dunque di affermare che la band piemontese rappresenti solo l'ennesimo esempio qualitativo della scena underground italica ... azichè spender 30/40euro per il solito "gruppone" visto e rivisto si dovrebbero supportare maggiormente e costantemente realtà musicali come queste. 
Thumbs up !!!

Carico i commenti...  con calma