Siamo nel 2003 e sembrerebbe che l'era trip-hop sia tramontata definitivamente. Che le radici hip hop della musica di Portished, Massive Attack, Lamb, Morcheeba (primo album) si sostanziassero in uno spostamento dell'asse tematico del rap (dal tema sociopolitico alla sfera più intima e personale) era del resto cosa risaputa; ora con le usali technicalities la critica superspecializzata parla di "Abstract Hip Hop" per designare l'elevazione dello sguardo dal contingente e l'infusione di romanticismo e lirismo nel canovaccio espressivo.
Capostipite del genere sembrerebbe il duo francese Abstrackt Keal Agram, che con "Cluster Ville" si colloca come crossroad project tra "musica per films immaginari, hip hop astratto e noise rock". Tradotto, tutto ciò significa più semplicemente un pregevole duo influenzato dal french touch dei vari St. Germain, Air, Etienne De Crecy, creatore di piacevolissimi arazzi sonori, eterei, fluidi ed estremamente eleganti: i due ragazzi d'Oltralpe ci sanno fare con piatti e sequencers, e si sente da brani come "Piéce", memore di Coldcut e Kraftwerk e "Del", splendidamente lounge ma teoricamente perfetta anche per un dancefloor "lento".
Mu-zi-qa-e-lec-tro-ni-ca di qualità "supérbe".
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